Alex Marquez sembra trascinarsi addosso una vera e propria maledizione legata al proprio cognome. Un peso eccessivo per chiunque.
Alex Marquez si trascina nel paddock l’ombra del fratello sempre attaccata addosso, come un marchio a fuoco sulla pelle che non va più via. È il peso di quel cognome, che basta pronunciarlo e ti arrivano addosso tutti e 8 i titoli vinti da Marc. In tal senso meglio è andata a Luca Marini, che almeno con la scusa di avere un padre diverso non deve per forza evocare il cognome Rossi ogni qualvolta entra in una stanza.
Eppure i numeri ci raccontano di un pilota che forse non arriverà ai livelli fenomenali toccati dal fratello, ma il posto in MotoGP lo ha meritato tutto. Il suo score segna 2 titoli iridati, 12 vittorie, 38 podi e 15 pole, non certo poca roba insomma.
Il suo cognome però è così pesante che certe volte schiaccia anche i suoi risultati, rendendoli nulli, nascosti al grande pubblico. Basta aprire l’albo d’oro del Motomondiale per scoprire che in un certo senso il buon Alex l’anno scorso ha scritto a modo suo la storia di questo sport.
Da un Marquez all’altro
Negli ultimi anni, infatti, la Dorna ha avviato un’autentica rivoluzione del Motomondiale partita con l’istituzione prima della MotoGP e poi via via della Moto2 e della Moto3, che hanno soppiantato rispettivamente 500, 250 e 125. La categoria di mezzo è stata istituita nel 2010, mentre la Moto3 ha visto la luce solo nel 2012.
Ebbene dal 2012 ad oggi, anno in cui è nato il format del Motomondiale che conosciamo al momento, nessun pilota, ad eccezione di Alex Marquez, è riuscito nell’impresa di vincere sia il Mondiale in Moto3, che in Moto2. Anche in questo caso però arriva subito il confronto con il fratello, che manco a dirlo è stato l’ultimo rider capace di vincere il titolo nelle due categorie inferiori alla MotoGP, solo che all’epoca dei trionfi di Marc al posto della Moto3 c’era ancora la 125.
Insomma Alex Marquez, oggi, senza quel cognome così pesante, sarebbe visto sotto una luce diversa, come un giovane talento che si sta affacciando nella massima serie del Motomondiale e non certo come il fratello di uno dei piloti più forti della storia del motociclismo.
Antonio Russo