Marc Marquez esclude categoricamente una sua partecipazione al TT dell’Isola di Man. Troppo grande il rischio per la vita: “Ma rispetto questi piloti”.
Marc Marquez partirà ancora una volta da favorito nella stagione 2020. Le condizioni della spalla operata lo scorso novembre non destano più problemi, ma sarà una stagione dove la pressione non mancherà di certo. Un po’ per le voci di mercato riguardanti suo fratello, un po’ per la Honda RC213V che nell’ultimo test a Losail ha dimostrato qualche problema di troppo.
Nessun commento da settimane sulle voci di mercato, in una recente intervista ha preferito disquisire del TT sull’Isola di Man. Una competizione che quasi sicuramente non lo vedrà mai tra i partecipanti. Troppo grande il rischio per la salute, troppo divergente dalle misure precauzionali sempre più marcate verso cui si muove la MotoGP. Guidare in una competizione esacerbata su bolidi di oltre 250 CV che viaggiano a più di 350 km / h non è argomento per tutti.
Marc Marquez non rischia
I piloti dei tempi moderni non sono pronti a partecipare a tutti i tornei. Marc Marquez, che ha dimostrato salvataggi al limite del possibile, parla con grande rispetto del TT. “Ho molto rispetto per i piloti che corrono in questo evento, ma non mi piace. Guido in un certo modo per divertirmi e cercare il limite. Ma andare all’Isola di Man è come mettere a repentaglio la tua vita. Vado in moto per divertirmi, non per rischiare e mettere la mia vita in pericolo”.
Nel 2009 Valentino Rossi ha fatto un giro d’onore con Giacomo Agostini in questo percorso ricco di pericoli. Cosa ben diversa dal partecipare con giri al limite su un percorso ritagliato da strade cittadine con salite e discese che rendono questa competizione molto lontana dalle gare in pista. Meglio competere per aumentare i titoli mondiali ed essere ricordato nella storia che più conta.
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