Se non troverà l’accordo per il rinnovo del contratto di Andrea Dovizioso, la Ducati potrebbe puntare nel 2021 sul ritorno di fiamma con Jorge Lorenzo
All’inizio era solo un’ipotesi come un’altra, buttata lì dal manager di Danilo Petrucci, Alberto Vergani: “Se non ci sarà l’accordo con Dovizioso”, aveva dichiarato ai microfoni del sito specializzato GP One, “potranno decidere anche per il ritorno di Jorge. Certamente quello dell’anno scorso a Valencia non è stato il suo ritiro definitivo, ne sono sicuro: non può lasciare la scena in quel modo”. Poi è diventata una suggestione affascinante, quando lo stesso Lorenzo si è lasciato sfuggire una mezza ammissione: “Se qualcuno mi chiamasse, lo ascolterei. Potrei tornare, ma solo se vedessi molto chiara la possibilità di vincere il campionato”.
Alla fine, a confermarlo è stato anche il suo attuale datore di lavoro, il team principal della Yamaha Lin Jarvis, che si aspetta di poter perdere da un momento all’altro il suo collaudatore di lusso: “Jorge dovrebbe parlare con la concorrenza se vorrà correre di nuovo a tempo pieno”, ha spiegato alla rivista austriaca Speedweek. “Ci sono costruttori come la Ducati che non hanno ancora completato la loro coppia di piloti”.
E se, come sosteneva la regina del giallo Agatha Christie, tre indizi fanno una prova, allora adesso possiamo affermarlo ad alta voce: il clamoroso ritorno di fiamma tra Jorge Lorenzo e la Ducati si può fare. Le trattative per il rinnovo con Andrea Dovizioso proseguono infatti a corrente alternata: alcuni giorni sembra che la firma sia solo questione di dettagli, altre volte invece le due parti si allontanano e il braccio di ferro raggiunge una posizione di stallo.
Perché Jorge Lorenzo può firmare (di nuovo) con Ducati
Il procuratore di Desmodovi, Simone Battistella, ha già messo in chiaro di pretendere una decisione definitiva entro il prossimo 19 luglio, giorno in cui comincerà finalmente la stagione 2020 di MotoGP. Ma se questa decisione sarà quella di una rottura tra il pilota di Forlì e la Rossa? Ecco che allora si fa largo l’identikit di un eventuale sostituto di altissimo profilo: appunto, quello del cinque volte campione del mondo. Certo, per approdare ad un accordo anche Lorenzo, così come Dovizioso, dovrebbe accontentarsi di uno stipendio decisamente più basso dei 12 milioni che percepì nel suo primo biennio a Borgo Panigale.
Eppure il maiorchino potrebbe avere altri buoni motivi per accettare questa offerta: primi tra tutti, riallacciare un filo interrotto troppo presto, quando stava iniziando a cogliere i primi trionfi in sella alla Desmosedici, e prendersi la rivincita personale dopo l’esperienza disastrosa in Honda. Per non parlare del sodalizio ritrovato con il suo storico mentore Gigi Dall’Igna. Perché no, dunque?
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