Nel weekend in pole position nella manifestazione contro il razzismo, Hamilton sembra ormai sempre più lontano dalla F1.
Sarà perché appartiene ad un’altra generazione, sarà perché ha già sei titoli mondiali in tasca e davvero poco da dimostrare, ma Lewis Hamilton dalla fine dei test invernali ad oggi ha decisamente staccato da quello che è sempre stato il suo mondo. A differenza di molti suoi colleghi impegnati nelle gare virtuali, o come Raikkonen alle prese con la moto da cross, il britannico si è concentrato soltanto sulle cause sociali.
Addirittura nella giornata di domenica Ham è sceso in piazza a Londra e precisamente nel mitico Hayde Park dove, armato di mascherina e cartello, ha protestato in difesa dei diritti dei neri.
“Sono stato orgoglioso di riscontrare quante persone di tutte le razze, le età e i contesti sociali stiano supportando il movimento Black Lives Matter con la stessa passione mia. Sono stato fiero di aver dato il mio contributo e di aver visto anche tanti bianchi pronti a lottare per l’eguaglianza. Sono rimasto molto commosso”, ha scritto su Instagram e Twitter. “La sensazione positiva è che riusciremo a cambiare le cose, ma non dobbiamo mollare”.
A poco più di due settimane dall’inizio della stagione 2020 il comportamento, lodevole senz’altro, del 35enne fa però sorgere parecchi dubbi. Siamo sicuri che proseguirà nel Circus anche nel 2021 e che abbia ancora la motivazione necessaria per battersi ad alti livelli? E’ chiaro che il driver di Stevenage ha già messo parecchia carne al fuoco tra show biz e battaglie per l’umanità, dunque la F1 potrebbe essere un carico troppo pesante d sopportare. Vettel è avvisato…
Chiara Rainis