Nel 2020 dovrà provare a gestire un Vettel ormai libero da obblighi e un Leclerc incontenibile. Il boss Ferrari Binotto sarà in grado?
Lo abbiamo visto fare capolino ai box del Mugello dove questo martedì Sebastian Vettel e Charles Leclerc si sono alternati alla guida della SF71-H del 2018 per togliersi un po’ della ruggine accumulata in tre mesi di inattività a causa dell’emergenza sanitaria da Coronavirus che di fatto ha interrotto tutte le attività sportive ed extra e prepararsi al ritorno in pista previsto per il 3 luglio a Spielberg. Nei prossimi mesi Mattia Binotto avrà una bella gatta da pelare.
Intanto dovrà imparare a lavorare in una squadra che dall’Austria vivrà da separata in casa per via dello severo regolamento anti-Covid che impedisce ogni genere di confronto diretto tra i due lati del garage, ad esempio il passaggio di componenti della vettura, in secondo luogo si troverà ad amministrare, per la prima volta, un pilota in partenza.
Se, come riportato da Motorsport.com, il clima sulle colline della Toscana in questa giornata di shakedown, si è rivelato tranquillo e sereno, scattato il campionato gli umori interni potrebbero cambiare. Promosso a prima guida,il monegasco, che già lo scorso anno aveva dimostrato di essere esigente in termini di spazio richiesto e preteso, di certo non accetterà di mettere in stand-by il proprio status a favore del collega ormai in dirittura d’arrivo. Allo stesso modo, c’è da scommetterci che il tedesco farà orecchie da mercante quando gli verrà chiesto di agevolare il Principino.
Di fronte a questi due scenari, del tutto probabili, l’ingegnere diventato manager sarà chiamato a dare prova di polso, di crescita personale per quanto concerne la posizione occupata ed ereditata a sorpresa da Maurizio Arrivabene. Sarebbe infatti sbagliato non riconoscere che nel 2019 l’italo-svizzero sia stato penalizzato da una certa immaturità, dal non essersi mai trovato prima di allora a calmare i focosi animi di due galletti nello stesso pollaio.
Considerato il calendario compresso e una macchina ad oggi non da vittoria, ciò che attende il tecnico 50enne è tutt’altro che un gioco.
Chiara Rainis
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