I tremila addetti ai lavori nel paddock del Gran Premio d’Austria di F1 saranno sottoposti a tampone ogni cinque giorni, per un totale di 10 mila esami
Oltre diecimila test per il coronavirus sono già pronti al Red Bull Ring, teatro del grande ritorno in pista della Formula 1 in programma la prossima settimana in Austria. A fornirli è la Eurofins Genomic, un’azienda specializzata nel sequenziamento del Dna, a cui è stato affidato l’arduo compito di tenere la pandemia ben lontana dal paddock del Mondiale a quattro ruote. “Tutti coloro che lavorano in pista, un totale di tremila persone nella zona rossa, potranno accedere alla loro area di lavoro solo se saranno risultati negativi al Covid-19 nei precedenti quattro giorni”, ha spiegato Siegfried Schnabl, esponente della società.
Come si svolgeranno gli esami anti coronavirus in F1
L’agenzia di stampa Apa rivela che saranno allestite almeno venti stazioni nel circuito dove si svolgeranno i tamponi. “Saremo rappresentati da un totale di circa cinquanta addetti”, prosegue Schnabl, “che effettueranno gli esami di routine su tutta la Formula 1 e sui membri della Federazione internazionale dell’automobile. Tutti dovranno essere sottoposti al test almeno una volta ogni cinque giorni”.
Nell’arco delle successive 16-24 ore verranno resi noti i risultati del tampone e, in caso di positività, scatterà un protocollo di protezione per tutto il personale che lavora a stretto contatto con il contagiato. Tutto il processo si svolgerà con modalità rigorosamente anonime, in modo da proteggere la privacy degli addetti ai lavori. “Le persone che vengono esaminate sono registrate con un codice a barre, che è poi importato all’interno di un database”, conclude Schnabl. “Noi possediamo solo il codice a barre, dunque non possiamo sapere a che persona appartiene”.