Dapprima solidale con i team minori per distinguersi dalla Ferrari, ora la Mercedes si dispera per il budget cap.
Inizialmente a favore dell’introduzione del tetto di spesa per farsi vedere più democratica della Ferrari, da subito critica verso questa novità che poteva comportare diversi licenziamenti all’interno dell’azienda, la Mercedes sembra aver fatto marcia indietro.
Ora che il temuto limite è diventato realtà, la Casa tedesca ha cominciato a vacillare per la paura di vedere la propria leadership venire meno non potendo più contare su risorse illimitate da dedicare al motore, innanzitutto, ma altresì ad aggiornamenti a catena lungo tutto l’arco del campionato.
“Dovremo adattarci ad una nuova situazione, capire come cambiare l’impostazione del lavoro e come investire in ricerca e sviluppo. Sarà piuttosto impegnativo scalare questa montagna e di certo ci occuperà per diversi mesi”, ha confidato a Motorsport.com un preoccupato Toto Wolff.
Se queste sono ansie da futuro, il presente delle Frecce d’Argento dovrebbe essere roseo. Difficilmente con il congelamento delle evoluzioni qualcuno potrà compiere il sorpasso a suo danno in tempi brevi, anche se come sua prassi il boss austriaco preferisce adottare il basso profilo per allontanare dai suoi attese e pressione.
“Credo che sia sempre un rischio pensare che i valori emersi nei test siano quelli che poi si riscontreranno in pista. Basta guardare a quanto accaduto lo scorso anno”, ha asserito ricordando come nel 2019 la Rossa avesse brillato al Montmelo salvo poi sprofondare una volta in Australia al via del mondiale.
In ogni caso per il dirigente non si assisterà a particolari scossoni il prossimo 5 luglio sul circuito di Spielberg. “I valori saranno sempre gli stessi. Forse l’unica sorpresa sarà la Racing Point che ha ottenuto ottimi tempi a Barcellona, ma pure McLaren e Renault potranno essere della partita”, ha concluso convinto che già in questo primo weekend della F1 post Covid tutti scopriranno le carte.