Pit Beirer ringrazia Pol Espargarò per quanto fatto in questi anni in KTM: “Era la spina dorsale del nostro progetto MotoGP”.
Questione di tempo e poi Repsol Honda annuncerà la firma di Pol Espargarò per il 2021. KTM perde il suo pezzo da novanta, ma potrà contare sull’arrivo di Danilo Petrucci. Pit Beirer non nasconde una vena malinconica nel vedere andare via il pilota catalano, ma resteranno ottimi i rapporti tra le due parti.
Pol ha fatto tanto per lo sviluppo della RC16 e nessuno può negarlo. “Ha costituito la spina dorsale del nostro progetto MotoGP… “Pol si è tuffato in questa avventura della MotoGP con noi per la stagione 2017”, ricorda Pit Beirer a Speedweek.com. “Quando lo scorso inverno ha assunto la moto dal pilota collaudatore Mika Kallio girava 3,5″ più lento del miglior pilota. Pol era a conoscenza di questa situazione quando venne da noi. Ma ha assunto il suo incarico risolutamente, eravamo alle ultime posizioni di partenza assolute al GP del Qatar 2017, quindi abbiamo proceduto insieme”.
Un addio cordiale tra KTM e Pol
Pol Espargarò ha messo in cassaforte due prime file e un podio con la KTM. Risultati modesti che però valgono tanto per la casa di Mattighofen. “Negli ultimi tre anni ci sono stati alti e bassi brutali. Ma Pol ha avuto un grande impatto sulla nostra moto, ha fatto della RC16 la moto con la quale stiamo iniziando la stagione con grandi aspettative – ha aggiunto Pit Beirer -. Un anno e mezzo fa, Dani Pedrosa si è unito come collaudatore, ha guidato di nuovo l’intero sviluppo in una nuova direzione. Pol ha contribuito moltissimo a questo progetto. In linea di principio, è stata la spina dorsale del progetto. Ha sempre spinto senza limiti e celebrato un grande successo per noi. Pertanto gli auguriamo tutto il meglio per il futuro”.
Nonostante l’addio resteranno cordiali i rapporti. Del resto anche Pol Espargarò deve molto al team austriaco. “Penso che sia maturato enormemente con noi come pilota. Non era un pilota factory prima. Non sapeva cosa significasse mettere insieme la moto come un sistema modulare. Insieme al direttore di gara Mike Leitner e al suo capo equipaggio Paul Trevathan, lo abbiamo portato a un pilota della MotoGP finito. Quando se ne va, abbiamo un occhio ridente e uno piangente. Abbiamo notato che ora sta volando e vuole unirsi a un’altra squadra. Siamo felici per lui, resta uno di noi”.