Lewis Hamilton è stato ritenuto colpevole di aver superato i limiti della pista durante le qualifiche del GP d’Austria. Ma mantiene il 2° posto in griglia
Gli avversari nulla hanno potuto per privare le due Mercedes di una prima fila monopolizzata, e non ci sono riusciti i commissari. La seconda piazzola sulla griglia di partenza del Gran Premio d’Austria di Formula 1, appannaggio di Lewis Hamilton, è finita infatti a rischio per via di un’investigazione che ha coinvolto proprio il campione del mondo in carica.
La violazione del regolamento che è stata contestata al pilota anglo-caraibico è avvenuta durante la caccia alla pole position che lo vedeva contrapposto al suo compagno di squadra Valtteri Bottas. Quando il finlandese è finito fuori pista e si è girato all’uscita dalla curva 5, infatti, la direzione gara ha esposto la bandiera gialla.
Hamilton colpevole di aver superato i limiti della pista
In quello stesso giro, Hamilton ha fatto segnare il suo miglior tempo (benché più lento di 12 millesimi rispetto a quello di Bottas): per questo motivo i giudici lo hanno convocato per “non aver rallentato” nel tratto neutralizzato con bandiera gialla “tra le curve 5 e 7”, ma poi lo hanno ritenuto innocente di questo capo d’imputazione. Subito dopo la sessione, aveva in effetti spiegato ai microfoni delle televisioni di non aver visto le bandiere sventolate a bordo pista.
In compenso, i commissari hanno valutato che Lewis abbia superato i limiti della pista alla curva 10. Ma delle possibili penalità che rischiava, il direttore di gara gli ha inflitto la più blanda: una cancellazione del suo miglior tempo di 1:02.951. Una sanzione che non lo priva della seconda casella sullo schieramento, in quanto anche il secondo miglior crono è comunque sufficiente a porlo davanti a Max Verstappen. Insomma, il sei volte iridato se l’è cavata anche stavolta.
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