Le prime qualifiche della stagione di F1 in Austria hanno tratteggiato una situazione uguale se non peggiore a quella dell’inverno per la Ferrari.
Se alla vigilia del weekend di Spielberg immaginava di doversi preoccupare, dopo questo sabato pomeriggio la scuderia di Maranello dovrà cominciare a porsi delle domande. A chiedersi come fare per correggere un progetto sbagliato che purtroppo per lei dovrà portarsi dietro anche per tutto il 2021. Perché sì, se le cose dovessero restare come sono adesso per la Rossa saranno cavoli amari, per usare un eufemismo.
I tre turni di prove libere e la sessione di qualifica al Red Bull Ring hanno mostrato una situazione allarmante con l’eliminazione di Sebastian Vettel al Q2 a palesare un handicap in termini di prestazioni non solo sulle Mercedes, che oggettivamente sono di un altro pianeta, o sulle solite Red Bull, ma pure sulle Racing Point e le McLaren, senza escludere del tutto neppure le Renault.
Alla luce del risultato odierno, che ha visto il cocco di casa Ferrari Charles Leclerc terminare in settima piazza a quasi un secondo dal poleman Valtteri Bottas, è molto probabile che in gara, domani, né lui, né Seb saranno in grado di salire sul podio. Uno “show” che dovrebbe replicarsi la prossima settimana quando si tornerà a correre sulla pista della Stiria. Poi dall’Ungheria, quando qualche novità sulla SF1000 dovrebbe arrivare, il gap dall’ormai ampia concorrenza potrebbe cominciare a diminuire. In ogni caso, dati alla mano, è evidente che nella pausa per il Coronavirus, pur non potendo rivoluzionare la macchina, gli altri hanno cercato di rafforzare i loro punti deboli emersi a Barcellona, ricordiamo ad esempio che le Frecce d’Argento hanno portato in Austria una benzina speciale, mentre a Modena l’immobilismo li ha fatti ulteriormente naufragare. A prova di ciò il disastro Alfa Romeo, ridotta in fondo gruppo con la Williams.
Chiara Rainis