Con un’uscita di pista nelle fasi finali della gara-1 della Formula 2 in Austria, Mick Schumacher ha gettato al vento un podio ormai sicuro
Quella che per Mick Schumacher si preannuncia come la stagione della verità, quella in cui sarà chiamato a giocarsi tutte le sue carte in Formula 2 per potersi guadagnare la promozione nella massima serie dell’automobilismo, è iniziata con il piede sbagliato, in gara-1 sul circuito del Red Bull Ring in Austria, sede dell’appuntamento inaugurale della categoria cadetta.
Scattato dalla quinta posizione sulla griglia di partenza, il figlio del leggendario Michael è subito riuscito a risalire al terzo posto nel giro inaugurale. Inseritosi nella lotta per il podio, ha dapprima saputo mantenere il passo dei migliori, amministrando però allo stesso tempo le gomme, senza usurarle eccessivamente durante una lunga frazione di corsa durata ben venti giri.
Poi, anche grazie ad un eccellente pit stop da parte dei meccanici del team Prema, Schumi Jr si è ritrovato in testa alla gara. Avendo montato un treno di pneumatici nuovi e ancora freddi, ha fatto il massimo per cercare di ribattere agli attacchi degli avversari, ma mentre si ritrovava provvisoriamente secondo è stato protagonista di un’uscita di pista nella ghiaia delle vie di fuga, che lo ha tagliato fuori in maniera definitiva da un piazzamento che sembrava ormai in cassaforte.
Al traguardo, Mick si è dunque piazzato solo undicesimo, con non poco rammarico: “Sono molto arrabbiato con me stesso per aver gettato al vento un possibile podio”, ammette Schumacher. “La gara stava andando praticamente in modo perfetto fino a quel punto: sono partito bene, risalendo da quinto a terzo, e ho gestito molto bene le gomme. La nostra strategia era ideale e, quando è uscita la safety car, mi ritrovavo in un promettente secondo posto. Per questo voglio comunque guardare al lato positivo in vista delle prossime gare: in termini di velocità abbiamo dimostrato di essere tra i migliori”.
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