Il test di Misano è servito anche per fare i conti con i nuovi rigidi protocolli anti-Covid. In Kawasaki si punta a migliorare anche in questa area.
Il Mondiale Superbike si è fermato per quattro mesi a causa del lockdown e riprenderà agli inizi di agosto a Jerez. Intanto alcuni team si sono rimessi in gioco la scorsa settimana a Misano, dove hanno girato Kawasaki e Ducati. Non è stato un test importante solo per i piloti e dal punto di vista tecnico, ma anche per gli addetti ai lavori che dovranno fare i conti con i rigidi protocolli stilati da Dorna per poter proseguire il campionato nell’era del Coronavirus.
Il team di fabbrica Kawasaki può ritenersi soddisfatto per quanto fatto dal campione in carica Jonathan Rea. Sebbene non sia suo il best lap del test di Misano, il nordirlandese ha girato su tempi buoni e costanti. Allo stesso tempo il leader provvisorio del WorldSBK Alex Lowes ha sfoggiato un ottimo feeling con la moto verde. Ma il test ha avuto la sua importanza anche per ambientarsi con le nuove regole e lavorarci ancora su in vista della ripresa. “È stato un test molto intenso. Non facciamo una pausa così lunga da almeno dieci anni”, ha dichiarato il team manager Guim Roda. “Dopo quattro mesi, è stata una bella sensazione tornare finalmente in pista. Abbiamo cercato di mantenere il nostro ritmo e di far divertire i nostri piloti”.
Kawasaki ha implementato varie misure restrittive per proteggersi dal contagio di Coronavirus. Ma resta ancora qualcosa da perfezionare all’interno del box Kawasaki e fuori. “A Misano abbiamo avuto la nostra prima esperienza con la “modalità Covid 19″ e sicuramente dobbiamo migliorare il nostro sistema”, ha aggiunto Guim Roda. “Abbiamo effettuato test PCR e test sugli anticorpi per tutti i dipendenti. E abbiamo anche chiesto ai presenti di fare lo stesso in modo che nessuno potesse diffondere il virus. La cosa più importante sarà essere responsabili e rispettare le attuali norme di prevenzione al di fuori del paddock. Dobbiamo essere consapevoli che parte del programma di corse di quest’anno dipende dal fatto che il virus non venga portato nel paddock”.