Sebastian Vettel era impegnato in una rimonta nel GP d’Austria di Formula 1, quando ha commesso l’ennesimo errore della sua carriera in Ferrari
Avrà anche perso il posto in Ferrari nel 2021, ma c’è una cosa che Sebastian Vettel non riesce proprio a scrollarsi di dosso: il vecchio vizio di commettere errori al volante. Specialmente in gara, nei momenti di massima tensione, proprio nel clou dei duelli corpo a corpo.
L’ennesimo di questi episodi, che hanno fortemente condizionato gli anni del suo matrimonio con la Ferrari e di conseguenza anche i suoi vani tentativi di riportare il titolo mondiale a Maranello, è avvenuto proprio al primo appuntamento del campionato del mondo 2020 di Formula 1: il Gran Premio d’Austria.
Il weekend era già cominciato in salita per lui, costretto a scattare dall’undicesima posizione sulla griglia di partenza per via dell’eliminazione patita ieri durante la seconda fase delle qualifiche. Eppure, nella prima metà della corsa, il tedesco era riuscito a rimontare di qualche piazza, fino a ritrovarsi ottavo.
Vettel attacca Sainz e finisce in testacoda
Il patatrac, però, è arrivato al trentunesimo giro, proprio quello della ripartenza dopo l’ingresso in pista della safety car. Vettel ha cercato, alla curva 3, di attaccare Carlos Sainz: ironia della sorte, proprio colui che lo sostituirà alla Rossa nella stagione che verrà. Senza arrivare al contatto, il quattro volte campione del mondo si è però girato ed è finito in testacoda. Seb è riuscito a riprendere la corsa, ma solo dopo aver visto sfilare praticamente tutto il gruppo ed essere scivolato al quindicesimo e penultimo posto.
DRAMA AT THE RESTART
Vettel tries to get past Sainz at Turn 3, there’s contact and the Ferrari man spins
The German drops to P15 #AustrianGP #F1 pic.twitter.com/u9Js3sxYgv
— Formula 1 (@F1) July 5, 2020
Gli appassionati di statistiche giurano che si tratti addirittura del ventiduesimo errore da quando Sebastian Vettel corre con la Ferrari. Decisamente troppi, per un pilota del suo calibro. Per un pilota che voleva dimostrare, proprio quest’anno, che il Cavallino rampante ha sbagliato a non rinnovargli il contratto.