I posti disponibili nel mercato piloti di MotoGP 2021 sono sempre meno. E Andrea Dovizioso rischia di essere soppiantato alla Ducati da Jorge Lorenzo
Sono settimane di passione per Andrea Dovizioso. E non tanto, o non solo, per l’infortunio alla spalla, che dovrebbe essere pienamente recuperato (almeno, si spera) in tempo per l’esordio stagionale a Jerez del 19 luglio prossimo. No, qui in ballo c’è addirittura il futuro di Desmodovi: la sua stessa permanenza in MotoGP. Perché il mosaico del mercato piloti 2021 si sta ormai andando a comporre e l’unica tessera di peso che rimane ancora fuori è la sua.
La Yamaha, con la firma di Valentino, ha completato ormai il quartetto: Quartararo–Vinales nel team ufficiale, Rossi–Morbidelli in quello satellite Petronas. La Suzuki ha rinnovato con Rins e Mir, la Honda si è accaparrata Pol Espargarò al fianco di sua maestà Marc Marquez. Petrucci ha trovato ospitalità alla Ktm (sebbene quella clienti Tech3, ma con una moto ufficiale in tutto e per tutto), e il sellino della Aprilia a fianco di Aleix Espargarò se lo giocano Iannone (squalifica permettendo) e Crutchlow.
Resta, appunto, la Ducati. Che, avendo ritardato più di ogni altra Casa le sue trattative, ora si ritrova letteralmente con l’imbarazzo della scelta. Promosso Jack Miller nella squadra ufficiale, alla Pramac dovrebbe piazzare il debuttante Jorge Martin con Pecco Bagnaia. Ma c’è uno Johann Zarco che scalpita, non si accontenta della scuderia clienti Avintia e vuole un posto di maggior prestigio. E poi, naturalmente, c’è Jorge Lorenzo: che sembra avere tanta voglia di rientrare, che si è fatto avanti per il ritorno di fiamma con Borgo Panigale e che rappresenta al momento non solo la più valida alternativa, ma anche il più temibile avversario per Dovizioso.
Il forlivese, insomma, si ritrova quasi con le spalle al muro. O firma il rinnovo alle condizioni offerte dalla Ducati, profondamente svantaggiose per lui dal punto di vista economico (si parla di una riduzione dello stipendio, rispetto a quello attuale, forse di addirittura più della metà), oppure rischia seriamente di rimanere a piedi. Potrebbe anche fare solo un anno sabbatico, ma questo non migliorerebbe la sua situazione: la maggior parte dei contratti già siglati hanno durata biennale. Come andrà a finire?
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