Alvaro Bautista e Leon Haslam fermati da HRC giovedì mattina nel test Superbike in Catalogna. Il pilota spagnolo ha raccontato cosa è successo nel box.
Ha stupito non poco la mancata presenza del team Honda in pista giovedì mattina nell’ultimo giorno di test Superbike a Montmelò. Per una squadra nuova con una moto nuova è fondamentale fare più giri possibili per raccogliere dati e migliorare.
Eppure Alvaro Bautista e Leon Haslam non hanno potuto girare. Solo nel pomeriggio hanno lavorato assieme agli altri piloti. Ma cosa è successo? Al mattino HRC ha convocato tutti per una video-riunione in collegamento dal Giappone e ciò ha portato via delle ore.
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Superbike, Bautista racconta i fatti Montmelò
A causa delle misure di sicurezza anti Covid-19, la Honda non ha potuto inviare da Tokio i propri ingegneri. Ci sono state comunicazioni via telefono, email e videoconferenza con la Spagna. Il lavoro è stato intenso e ha richiesto anche un’ulteriore confronto giovedì mattina per analizzare i dati e risolvere i problemi.
Bautista ha confermato cosa è successo dietro le quinte del box Honda: «Non c’erano ingegneri HRC e abbiamo potuto andare in pista solo dopo l’ok. Con HRC funziona così. La mattinata è stata comunque produttiva perché abbiamo risolto dei problemi, anche se non pensavo ci volesse così tanto tempo. Ma loro se non sono convinti al 100% non ti lasciano andare, soprattutto se non sono sul posto».
Comunque Bautista e Haslam avranno un altro test ad Aragon la prossima settimana per lavorare ulteriormente sulla CBR1000RR-R Fireblade. Saranno presenti anche gli ingegneri HRC, che porteranno delle novità dal Giappone. A Montmelò la moto era la stessa vista nel round di Phillip Island, c’è stato del lavoro sull’elettronica per avere più trazione e migliorare la frenata. Sono state raccolte informazioni utili per lo sviluppo.