Edoardo Lenoci, responsabile dell’aerodinamica della Ducati, racconta come si arriva al progetto aerodinamico finito in casa Ducati.
Negli ultimi test MotoGP Ducati ha sorpreso ancora una volta a livello di aerodinamica. Un percorso lungo e laborioso iniziato nel 2015 con le winglets, che poi Dorna ha deciso di bandire per questioni di sicurezza, su pressione della Honda. Ma il team emiliano non si è arreso, ha proseguito nello sviluppo tra test in galleria del vento e fluidodinamica, fino ad arrivare alle recenti coperture sulle ruote che lasciano gli altri costruttori all’inseguimento.
Lo scopo dell’aerodinamica è di ridurre al minimo l’impennata nelle fasi di accelerazione, consentendo di guadagnare decimi preziosi sul giro. “Certo, non posso dirvi quanti giorni trascorriamo nella galleria del vento”, ha dichiarato Edoardo Lenoci, responsabile dell’aerodinamica della Ducati. “Alcuni anni fa abbiamo iniziato a simulare l’aerodinamica. Possiamo simulare il flusso d’aria completo attorno a una motocicletta”. Un confronto continuo fra i dati in galleria del vento, i dati con CFD e i riscontri in pista. ” In futuro, naturalmente, potrebbe succedere che il miglioramento dell’hardware consenta di utilizzare solo la CFD perché i dati saranno molto precisi”.
Dal progetto al prodotto finito
In un’intervista a Motorsport-Total.com Edoardo Lenoci spiega come si arriva all’omologazione del progetto aerodinamico, che ora resterà congelato fino al termine del 2021. “Di solito iniziamo con i primi concetti prima dell’estate. Lavori con altri dipartimenti. Quindi inizi a valutare i diversi concetti con CFD, sviluppiamo i progetti più promettenti. Durante questo processo, otteniamo anche molti dati e feedback dalle gare della stagione in corso.”.
I progetti più interessanti vengono testati in galleria del vento, per verificare anche i risultati dei CFD. “Quindi ottimizziamo i dettagli, torniamo al dipartimento di sviluppo, dove progettiamo i componenti finiti, che vengono quindi costruiti in modo che siano pronti per i test in pista”. Dopo averli provati in pista sono pronti per l’adozione sulle Desmosedici GP.