Carmelo Ezpeleta parla alla vigilia del GP di Jerez: le difficoltà per allestire un seppur minimo calendario, ma lo show sarà assicurato.
Carmelo Ezpeleta è riuscito ad allestire un campionato nell’era Covid-19, seppure sia un calendario ristretto a 13 gare. Nessuno ci avrebbe scommesso, ma ancora poche ore e si scenderà in pista a Jerez per la giornata di test, poi da venerdì via alle prove libere. In un’intervista a Diario de Jerez, il CEO di Dorna confessa quanto sia stata dura arrivare a questo punto.
La crisi sanitaria ha avuto ripercussioni anche nell’economia e nella società. Interesserà anche la MotoGP, quindi sono state adottate misure come il congelamento di motori e aerodinamica. “In questo modo la spesa può essere divisa in due stagioni”. Carmelo Ezpeleta ha poi spiegato gli accordi raggiunti con la Junta de Andalucía e il Consiglio comunale di Jerez per l’attuazione del Gran Premio. “Il Board ha un accordo pubblicitario con noi per promuovere il marchio Andalusia. Il Consiglio Comunale non paga alcuna tassa, poiché nessun circuito in Europa quest’anno paga alcun costo. I circuiti senza spettatori non pagano una tassa”.
Qualche settimana fa si parlava di una possibile presenza del pubblico sugli spalti, ipotesi decaduta dopo pochi giorni. “Siamo 1.400 e andiamo dall’hotel al circuito e dal circuito all’hotel. Con test prima e dopo l’accesso. Avere vicino a loro un minimo di 10.000 persone che si spostano in Andalusia e Jerez dal mercoledì prima del GP e fino a domenica dopo il secondo, significa mettere a rischio molte persone”, ha proseguito il boss della Dorna. Una cosa è però certa, lo show non sarà da meno. “Le due gare che abbiamo fatto in Moto3 e Moto2 in Qatar sono state super competitive. Penso che saranno campionati competitivi. Ovviamente, ti chiedi in un modo diverso se il campionato è più o meno lungo. Ora, per il momento, si compone di 13 gare e alla fine di questo mese sapremo se ne faremo di più”.