Capace di una progressione record dalla scorsa stagione, la Racing Point continua a sollevare dubbi. Avrà copiato davvero?
Ormai per tutti è la Mercedes Rosa e quasi nessuno crede che il progetto RP20 sia farina del sacco dei tecnici di Silverstone. Troppo rapidi i miglioramenti per una scuderia che soltanto fino a qualche mese fa lottava per la quinta/ sesta posizione costruttori e oggi invece si trova ad avere una forma da podio. Un simile passo avanti, se genuino, poteva essere possibile nella F1 del passato, quando l’intuizione di un progettista poteva stravolgere il potenziale di una squadra, ma non in quella attuale.
Per questo, sin dai test invernali, è stata al centro di una caccia all’imbroglio, o meglio alla copiatura, che ha toccato il suo apice durante lo scorso GP di Stiria con la richiesta formale d’indagine da parte della Renault.
“Siamo estremamente delusi nel vedere che i risultati ottenuti in Austria siano stati messi in discussione da quella che consideriamo una protesta inconcepibile e mal informata”, le parole di difesa di un portavoce della futura Aston Martin a Motorsport.com.
In effetti dopo diverse segnalazioni avvenute durante la sei giorni a Barcellona, i delegati federali si erano recati al quartier generale del team nelle Midlands per verificare i disegni e le componenti della vettura, secondo alcuni ricevuti direttamente da Stoccarda e appartenuti alla vecchia W10.
Per il momento in Inghilterra sono tranquilli, ma certamente il pungente il responsabile della Losanga Cyril Abiteboul non mollerà la presa finché non avrà ottenuto una penalizzazione da parte della FIA. In fin dei conti sarebbe tutto nel suo interesse in quanto in questo modo l’equipe di Enstone-Viry farebbe un ulteriore passo avanti verso la top 3.
Staremo a vedere se ai transalpini si unirà qualcun altro, ad esempio la Ferrari, oscurata in questo avvio di campionato dall’ex Force India, oppure la Red Bull, che potrebbe venir insidiata nella sua lotta per la piazza d’onore.
Chiara Rainis