Questo weekend, a ben cinque mesi dall’ultimo test, parte la MotoGP 2020. Con sole otto piste in calendario, ma tanti contendenti al trono di Marquez
Sarà una MotoGP in versione ridotta. Salvo aggiunte dell’ultimo minuto, infatti, il calendario 2020 del Motomondiale prevede ad oggi solamente tredici tappe, tutte in Europa (l’ultima volta accadde nel 1986), per giunta disputate su appena otto circuiti, visto che cinque di queste gare verranno ripetute per due volte.
Per risalire ad una stagione con così poche piste bisogna tornare indietro addirittura di quarant’anni. Per giunta, più della metà (sette su tredici) sono in programma in un’unica nazione: naturalmente, la Spagna. Un’annata, insomma, che richiama alla memoria più il cosiddetto “continental circus” dei tempi che furono, piuttosto che la multinazionale delle corse in cui il massimo campionato delle due ruote si stava trasformando nell’ultimo periodo.
Tutti contro Marc Marquez
Ma, per gli appassionati, poco importa. Ciò che conta davvero è che, a ben cinque mesi dall’ultimo test pre-campionato in Qatar, che ci aveva ormai avvicinato al clima dei Gran Premi, il motociclismo sia pronto a riprendere davvero. In questo fine settimana si correrà, i motori si riaccenderanno, con il Gran Premio di Spagna sul circuito di Jerez de la Frontera.
L’attesa è alta, non solo per il lungo periodo di stop che ci stiamo lasciando alle spalle, ma anche per le tante battaglie che si profilano all’orizzonte, contro il solito favorito d’obbligo Marc Marquez, a caccia del suo nono titolo mondiale in carriera e del quinto consecutivo. E per i tanti dubbi che solo il verdetto dell’asfalto potrà sciogliere.
I protagonisti della MotoGP 2020
Ad esempio: se a marzo ci chiedevamo in che stato di forma si trovasse il Cabroncito dopo il suo intervento chirurgico invernale alla spalla, ora è il suo rivale numero uno, Andrea Dovizioso, a presentarsi al via con i postumi di un recente infortunio alla clavicola. Poi ci sono Maverick Vinales, che nel pre-campionato si impose fortissimo, grazie anche ad una Yamaha tecnicamente rinnovata e ritrovata, e il suo compagno di marca (e di squadra, in futuro) Fabio Quartararo, il più rampante tra i giovani.
Per non parlare della Suzuki, minacciosa fin dai test, di Jack Miller che ha appena incassato la promozione alla Ducati ufficiale, e del solito Valentino Rossi, che spera di potersi rifare con un nuovo capotecnico nel box. Le prime risposte ce le darà la giornata di test, per tutte le classi, prevista per mercoledì. Ma solo domenica inizieremo a capire davvero quali saranno i fili conduttori di questa MotoGP 2020. Allacciate le cinture, trattenete il respiro: stavolta si parte. Per davvero.
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