Il clamoroso doppio ko allo start del GP di Stiria brucia ancora nell’animo dei ferraristi che in Ungheria dovranno mostrarsi più concreti e meno ingenui.
Trincerandosi dietro all’esigenza di spremere al massimo una vettura inesistente hanno sprecato tutto alla prima curva del giro numero 1 del secondo round sul circuito di Spielberg. All’Hungaroring Sebastian Vettel, il meno colpevole dei due, e Charles Leclerc, dovranno dare prova di aver imparato la lezione che anche se si dispone di una monoposto lontana dall’ideale non ha senso buttare tutto alle ortiche ai semafori spenti.
Lo zero raccolto in Austria, sommato ad una performance complessiva al di sotto di qualunque attesa, compresa la più pessimistica, non hanno di certo fatto bene al morale della Ferrari già basso, per un inverno deludente e per le vicende extra sportive legate al divorzio da Seb. Dunque, in terra magiara la Rossa sarà chiamata ad una dimostrazione di carattere e soprattutto di maturità.
“Non vedo l’ora di tornare in macchina”, ha affermato il Principino alla vigilia del terzo appuntamento stagionale. “Il tracciato di Budapest mi piace perché è estremamente tecnico. Un eventuale errore può essere pagato a caro prezzo in termini di tempo sul giro. Per questo, specie in qualifica, sarà vitale non sbagliare”.
E proprio questo punto dovrebbe essere chiaro al monegasco che spesso, anche nella passata campagna ha palesato una certa propensione a strafare per giustificare l’esaltazione mediatica e non solo nei suoi confronti.
“Dopo l’esito negativo della corsa della scorsa settimana, è bello avere la possibilità di rimettersi subito al volante”, il laconico commento invece del #5, ancora rammaricato per gli accadimenti del Red Bull Ring, ma rinfrancato dall’essere l’uomo mercato del momento dopo la cacciata brutale subita da parte del Cavallino per lasciare spazio a Sainz. Come il monegasco però, pure lui dovrà dimostrare di essere meno nervoso e più lucido alla guida. Troppi infatti gli svarioni accumulati negli ultimi campionati per essere un quattro volte iridato.
Chiara Rainis
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