“Questo Hamilton antirazzista esagera”: l’attacco delle leggende della F1

Secondo alcuni suoi colleghi campioni come Mario Andretti e Jackie Stewart, Lewis Hamilton starebbe esagerando con la sua campagna antirazzista

Lewis Hamilton con il pugno alzato sul podio del Gran Premio di Stiria di F1 2020 al Red Bull Ring (Foto Steve Etherington/Mercedes)
Lewis Hamilton con il pugno alzato sul podio del Gran Premio di Stiria di F1 2020 al Red Bull Ring (Foto Steve Etherington/Mercedes)

I ripetuti messaggi su Instagram, il gesto di inginocchiarsi sulla griglia di partenza di tutti i Gran Premi, il sostegno al movimento politico Black Lives Matter, persino il pugno alzato del “potere nero” sul podio di domenica scorsa in Stiria. Il contrasto al razzismo sembra diventato il leit motiv dell’intero impegno agonistico di Lewis Hamilton. Tanto che, per quanto il tema sia importante e degno di attenzione, secondo molti suoi colleghi campioni, l’anglo-caraibico starebbe esagerando.

Così attacca Mario Andretti, iridato nel 1978: “Ho grande rispetto per Lewis, ma lui è stato sempre accettato e rispettato da tutto il mondo”, ha sottolineato ai microfoni di El Mercurio. “Credo che il punto di tutta la sua campagna sia pretenzioso. Mi dispiace, perché sembra creare un problema che non esiste”.

Anche la decisione presa dalla Mercedes di dipingere di nero la sua vettura 2020 per sostenere la medesima campagna non convince la leggenda americana: “Non so a cosa serva. Ho incontrato piloti di origini e razze diverse e li ho sempre accolti a braccia aperte. Nell’automobilismo il colore della pelle non importa: bisogna guadagnarsi il posto con i risultati e questo vale per tutti”.

Hamilton e il problema del razzismo

Rincara poi la dose l’80enne: “Mi piacerebbe che la politica non fosse mischiata con lo sport. C’è un tempo e un luogo per dar voce alle proprie opinioni, ma ciò che è accaduto in Nascar con Bubba Wallace si è trasformato in qualcosa di più grande di quello che doveva essere. Si è perso il senso delle proporzioni e della ragione: questo è ciò che accade quando si mette la politica davanti a tutto il resto”.

Dello stesso parere anche un’altra leggenda come Sir Jackie Stewart, tre volte campione del mondo, secondo cui il problema del razzismo “non è così grande” come Hamilton lo descrive. “Lui si fa molto sentire su questi temi, ma non credo che la questione sia al livello che sembra”, ha dichiarato a Good Morning Britain. “Non c’è resistenza al cambiamento se una persona è intelligente e bravo in ciò che fa. Tutti sono accettati in Formula 1“.

I piloti di Formula 1 inginocchiati contro il razzismo sul rettilineo del Red Bull Ring prima del Gran Premio d'Austria di F1 2020 (Foto Mark Thompson/Getty Images)
I piloti di Formula 1 inginocchiati contro il razzismo sul rettilineo del Red Bull Ring prima del Gran Premio d’Austria di F1 2020 (Foto Mark Thompson/Getty Images)
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