Sebastian Vettel consegna il bilancio degli anni in Ferrari ad un’intervista a cuore aperto con Brundle, in cui ammette di aver fallito l’obiettivo mondiale
“Credo che fossi attratto per le giuste ragioni da una splendida donna con la chioma rossa che mi mostrava interesse. Guardandoci indietro il nostro obiettivo, il mio obiettivo, era di vincere il campionato e non l’abbiamo raggiunto. Quindi sotto questo aspetto abbiamo fallito. Ma abbiamo comunque vissuto degli anni importanti, dei momenti speciali e belle gare, quindi non lo rimpiango”.
Parla già da ex ferrarista, Sebastian Vettel. Ma parla anche con grande sincerità, affidando all’ex pilota di Formula 1, oggi rispettato commentatore televisivo, Martin Brundle, una lunga intervista a cuore aperto in cui traccia il bilancio delle sue cinque lunghe stagioni finora trascorse al Cavallino rampante (saranno sei a fine 2020).
Un bilancio agrodolce, di cui ammette l’esito finale fallimentare, ma comunque attraversato lungo tutto il corso di questo duraturo sodalizio da un grande amore che ha sempre legato Seb al marchio della Rossa: “La Ferrari è sempre stata un mio sogno”, ammette ai microfoni di Sky Sports Inghilterra. “Non voglio dire che mi fossi fatto il lavaggio del cervello, ma sono sempre stato ispirato dalla mia infanzia, da Michael nella vettura rossa. Si tratta di un marchio affascinante”.
Proprio la voglia di sedersi nella stessa macchina resa grande dal suo predecessore e suo connazionale ha spinto Seb a prendere la via di Maranello: “Insomma, ero abbastanza realista da sapere che non volevo ripercorrere le orme di Michael ‘letteralmente’”, prosegue il quattro volte iridato. “Ero e sono tuttora ispirato da lui perché credo che sia il migliore di sempre. Speravo di togliere qualche titolo a Lewis, così che il record di Michael durasse un po’ più a lungo. Adesso purtroppo siamo fuori portata per cercare di fermarlo. Io volevo comunque raggiungere questo traguardo, più per me stesso che per Michael. È un peccato che non abbia funzionato, ma io credo di essere abbastanza vecchio e maturo per capire il perché, rendermi conto delle le ragioni e passare oltre. Questa è la verità”.
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