Secondo il team principal della Mercedes, Toto Wolff, il suo omologo della Ferrari, Mattia Binotto ha detto “una ca…ta” sul caso dei suoi motori
Per usare un eufemismo, potremmo dire che la versione di Mattia Binotto non ha proprio convinto il suo rivale Toto Wolff. Nella conferenza stampa di venerdì, a margine del Gran Premio d’Ungheria, il team principal della Ferrari ha ammesso che le direttive tecniche della Fia hanno costretto Maranello a fare un passo indietro sui suoi motori: da qui è nata la clamorosa perdita di potenza rispetto all’anno passato.
Ma questa interpretazione evidentemente riduttiva della questione non è proprio andata giù al suo omologo della Mercedes, che l’ha definita: “Una totale ca…ta”. Wolff ha infatti sottolineato come “quelle direttive ribadivano solo ciò che già faceva parte del regolamento”, e che “hanno limitato al massimo un concorrente”, cioè il Cavallino rampante.
Come a dire che le precisazioni diramate dalla Federazione hanno impattato soltanto su quel propulsore che, nel 2019, sarebbe stato fuori dalle regole, come sospettano gli avversari: ovvero, appunto, quello della Ferrari. Lo conferma il fatto che la power unit della Rossa è peggiorata, mentre quella della Mercedes è addirittura migliorata: “Ci hanno quasi costretto all’esaurimento nervoso per raggiungerli, con il risultato ironico che ora abbiamo fatto un passo in avanti decente con il nostro motore”, sorride Wolff.
Un altro passaggio della conferenza stampa di Binotto che il manager austriaco non ha proprio mandato giù è stato quello relativo alle trattative sul Patto della Concordia, l’accordo che regola i rapporti commerciali tra Fia, Liberty Media e le scuderie. Il boss della Scuderia ha affermato di essere pronto a firmarlo, perché “è stata compresa l’importanza del ruolo della Ferrari in F1“.
Ma Wolff ha definito queste parole nientemeno che “ridicole” ai microfoni del quotidiano sportivo francese L’Equipe. “Non so perché alcune squadre dicano di essere pronte a firmare mentre altre non lo sono”, prosegue. “Facendo delle affermazioni del genere in pubblico, si fanno ridere dietro da tutti. Le trattative si dovrebbero svolgere a porte chiuse, senza un commento in diretta”. La Mercedes, dal canto suo, continua a trattare con gli organizzatori di Liberty Media, anche perché rimangono alcuni dettagli della loro proposta “che ci infastidiscono un po’, ma non è nulla di irrisolvibile”, ha chiosato Toto.
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