In diretta tv il talent scout Red Bull Marko ha annunciato che il team starebbe valutando la possibilità di imitare la Racing Point. Sarà davvero così?
Chi a scuola ha provato a copiare durante i compiti in classe saprà bene che anche quella è un’arte e molto spesso non dà i risultati sperati. Evidentemente però, i tecnici della Racing Point sanno il fatto loro e l’esercizio da amanuensi lo hanno portato a termine alla perfezione trasformando nel giro di poche settimane una vettura da quinto posto ad un bolide da podio.
Come noto la similitudine tra la RP20 e la vecchia Mercedes W10 ha detestato parecchi sospetti e anche a Budapest la Renault ha formalmente chiesto alla FIA di indagare, ma c’è qualcuno che, anziché perdersi nei reclami, si sarebbe già dichiarato pronto ad adottare la medesima strategia. Stiamo parlando della scuderia energetica.
“Speriamo che dopo la decisione della Federazione in merito alla legalità dell’auto ci sia finalmente chiarezza”, ha affermato a Sport1 Helmut Marko. “Se dovesse essere definita in regola noi faremo lo stesso con l’Alpha Tauri. In questo modo nel 2021 in griglia avremo quattro Mercedes, quattro Red Bull e forse sei Ferrari”.
Meno risorse impiegate e più competitività
In effetti il discorso dell’ex pilota austriaco non fa una piega, in quanto metterebbe in pratica il tanto agognato progetto delle vetture clienti, per cui in pista ci sarebbero più macchina in grado di lottare per le prime posizioni, anche se alla fine i valori in campo sono sempre gli stessi.
“Potremmo risparmiare soldi per la nostra seconda squadra e al contempo renderla più forte”, ha proseguito il 77enne. “Basta fotografare tutte le parti della monoposto da ogni angolo, ma credo si possa benissimo semplificare la cosa definendo chiaramente ciò è permesso fare e ciò che non lo è”, ha chiosato con pragmatismo.
Le prossime settimane saranno cruciali per capire se si tratta di una strada percorribile per la F1.
Chiara Rainis