Lo scetticismo di Alonso sulla Renault potrebbe non trovare conferma. Tra le squadre di punta la Ferrari sembra quella più in difficoltà anche per il futuro
Cosa ci possiamo aspettare dal terzo ritorno di Fernando Alonso al team di Estone-Viry? Secondo il parere di alcuni le minestre riscaldate non sono mai buone, specialmente se, come in questo caso, non si tratta della prima volta. Per altri invece il rientro in F1 del Samurai dopo due anni di pausa potrebbe portare a risultati scoppiettanti. Di certo la macchina che si troverà tra le mani sarà più competitiva di quella che aveva come avversaria nel suo ultimo periodo nel Circus.
In lotta per la quarta posizione con McLaren e Ferrari, la scuderia transalpina potrebbe davvero dire la sua nel 2021 potendosi avvalere di una vettura discreta e di uno spagnolo che di certo sarà ultra motivato a dimostrare di non essere un pensionato annoiato con l’esigenza di sentire ancora l’ebbrezza della competizione, e di non aver perso lo smalto di un tempo.
A favorire poi la Renault sulla Rossa ci sarebbe anche un clima più sereno all’interno del gruppo. I diversi strappi che si stanno consumando a Maranello in queste settimane, nonché quelli che potrebbero generarsi a breve, di certo non fanno presagire un futuro di stabilità utile per creare qualcosa di solido e concreto.
Da canto suo Alo preferisce nicchiare e adottare un basso profilo ideale per non bruciarsi prima del via. “Le auto che vedremo sullo schieramento nel campionato venturo sono le stesse di adesso, di conseguenza consapevole di dove siamo, credo proprio che non potremo lottare per le prime posizioni”, ha affermato al quotidiano Marca, rimandando l’appuntamento con risultati più soddisfacenti al 2022.
“In ogni caso, quando abbasso la visiera non mi interessa se sono decimo, sesto o quarto. Il mio approccio è come se stessi affrontando l’ultima curva del mondiale”, ha chiosato battagliero. Leclerc e Sainz sono avvisati.
Chiara Rainis