Il terzo ritorno di Alonso alla Renault ha destato molte perplessità. Per questo l’ambasciatore del marchio Prost ha spiegato il motivo della scelta.
Per qualcuno Fernando Alonso non avrebbe mai dovuto accettare la proposta arrivata dal team di Enstone-Viry in quanto i comeback, soprattutto se reiterati, non sono mai positivi, per altri invece non avrebbe dovuto dare prova di egoismo defraudando del posto qualche nuova promessa dell’automobilismo. Malgrado i tanti pareri negativi, l’anno prossimo il Samurai vestirà la tuta nero-gialla a lui ben nota e lo farà per una ragione specifica.
“Avevamo tre opzioni sul tavolo, lui, Vettel e Bottas. Il meno probabile era Sebastian in quanto non era ancora chiara la sua intenzione e per noi diventava complicato”, ha spiegato a RMC Alain Prost. “Valtteri, invece, era già sulla macchina migliore del lotto, mentre noi stavamo cercando qualcuno di veramente motivato a far parte del nostro progetto, che conoscesse bene la squadra e che fosse disposto ad affrontare una stagione complicata”.
Spalleggiato dalla Casa madre e dal reparto marketing, il due volte iridato non ha dunque potuto dire di no al corteggiamento dell’equipe francese.
“Vanta una grandissima esperienza, ho corso per scuderie importanti, è un lottatore, e ha vissuto momenti di successo, come di difficoltà”, ha aggiunto il Professore evidenziando come negli ultimi mondiali non esattamente da prima posizione l’asturiano abbia dimostrato tutto il suo carattere non tirandosi mai indietro quando c’era da battagliare. “Abbiamo bisogno di qualcuno di quella levatura nel breve termine. Lo schieramento del Circus è piuttosto serrato, si lotta sul filo dei decimi e dei centesimi. Un pilota del suo calibro è l’ideale per guadagnare punti e continuare a progredire”.
Per il grande rivale di Senna, quindi, l’età non conta, così come il fatto che l’iberico sia ormai fermo da due campionati. Ed è ancor più vero, stando alla riflessione del 65enne, che se c’è stata l’esigenza di richiamare un driver che non è più nel giro da tempo, il valore del vivaio della Losanga non deve essere dei migliori…
Chiara Rainis