Non tutti in F1 soffrono d’invidia.Sfoggiando il classico spirito sportivo inglese la Williams si è complimentata con il team sorpresa dell’anno.
Come avevamo scritto un po’ di tempo fa, anche copiare è un’arte. Bisogna saperlo fare, altrimenti si finisce come chi a scuola pur avendo trascritto pari pari il compito del più bravo della classe prende lo stesso l’insufficienza. Traslando la questione alla F1 si capisce ovviamente che stiamo parlando della Racing Point. La cosiddetta Mercedes Rosa che tanto ha infastidito Ferrari, Red Bull e Renault essendosi trovate all’improvviso con un’avversaria in più in grado di fare meglio di loro, dotate di budget nettamente superiori.
Sarà dunque per la sua notoria “povertà” che la Williams anziché prendersela con la futura Aston Martin ne ha elogiato la bravura.
“Penso che cambiare completamente il concept della proprio monoposto sia una decisione incredibilmente difficile da prendere. Devi essere sicuro di aver capito il concetto che c’è dietro alla vettura ricalcata, non basta aver scattato delle foto”, ha affermato a Motorsport.com Dave Robson, responsabile delle performance del veicolo. “Per quanto mi riguarda non vedo alcun problema in questo senso. Penso che faccia tutto parte del gioco. Hanno fatto un lavoro eccezionale”.
Alla luce degli importanti passi avanti compiuti dalla ex Force India, a Grove avrebbero dunque già fatto un pensierino alla tecnica del copia-incolla. Ma qua, se volessimo sposare la tesi dell’ingegnere britannico, sorge la questione. Il team gestito da Claire Williams dispone di tecnici tanto acuti da sapere individuare gli elementi su cui mettere le mani? Oppure, come crediamo più noi, ci sarà qualcuno in grado di convincere Toto Wolff e soci a passare sottobanco i disegni della W10 o della W11 alla squadra? In fin dei conti, non va dimenticato che il potente dirigente austriaco e Lawrence Stroll, proprietario della Racing Point sono soci in affari e condividono delle quote azionarie.
Chiara Rainis