Il weekend di Silverstone finora è stato il perfetto riassunto di quanto si sta vivendo in Ferrari, con Leclerc favorito e Vettel sempre più solo.
Al di là dell’impietoso distacco dalla Mercedes, la Ferrari ha tanto su cui riflettere. Come i precedenti appuntamenti, anche quello inglese, sta dipingendo ormai una cesura netta all’interno della scuderia con Charles Leclerc, sempre un po’ messo meglio del compagno.
Sarà per bravura? Per maggiore serenità e lucidità? Oppure perché il team ha deciso di assisterlo tecnicamente con più attenzione? Per tutte queste domande non abbiamo una risposta e forse non l’avremo mai. Sta di fatto che dati alla mano al termine delle qualifiche abbiamo il monegasco al quarto posto ad 1″24 dal poleman Hamilton, e Vettel 10° addirittura a 2″036.
Seppure, come detto, lo svantaggio del #16 sia considerevole, quello del #5 è davvero preoccupante e neppure troppo lontano da quello dall’altro gruppo di motorizzati modenesi ovvero Magnussen, Giovinazzi, Raikkonen e Grosjean, tutti in fondo al gruppo assieme a Latifi della Williams.
Che ormai al quattro volte iridato venga dato il materiale di Haas e Alfa Romeo? Non sarebbe neppure il primo caso nella lunga storia della F1 che chi va via a fine stagione viene sacrificato, o abbandonato a sé stesso.
Quello che è successo a Sebastian nei primi tre turni di libere nelle Midlands è un caso esemplare. In grado di completare appena due giri venerdì mattina per un guasto all’intercooler, al pomeriggio è riuscito a toccare quota 23 ma è rimasto bloccato a lungo ai box per qualcosa che si muoveva all’interno dell’abitacolo. Non bastasse, la stessa scena si è verificata nella terza sessione costringendolo ad una sosta extra per capire cosa ci fosse tra i freni.
Un insieme di imprevisti, questo, inevitabilmente pesante sul suo rendimento, così come sul morale, come poi tra l’altro hanno dimostrato le qualifiche. Pensando alla gara e al prosieguo del campionato il 33enne non può che sudare freddo.
Chiara Rainis