La “Mercedes rosa” è davvero irregolare? Questa settimana c’è il verdetto

Mercoledì la Fia studierà il controverso caso della Racing Point e delle sue eccessive somiglianze alla Mercedes: è una macchina irregolare?

La Racing Point in lotta con la Renault al Gran Premio di Gran Bretagna di F1 2020 a Silverstone (Foto Andrew Boyers/Pool/Afp/Getty Images)
La Racing Point in lotta con la Renault al Gran Premio di Gran Bretagna di F1 2020 a Silverstone (Foto Andrew Boyers/Pool/Afp/Getty Images)

È atteso mercoledì il verdetto della Federazione internazionale dell’automobile sulla presunta irregolarità della Racing Point, ovvero della cosiddetta “Mercedes rosa”, così come è stata ribattezzata per via della sua incredibile somiglianza con la vettura campione del mondo in carica. Questo è quanto rivela l’agenzia di stampa francese Afp, che rivela che proprio tra due giorni i commissari federali si riuniranno per dibattere la questione, anche se l’annuncio della sentenza potrebbe arrivare solo tra un’altra settimana.

A stimolare l’apertura del caso sulla vettura sono state le tre proteste ufficiali consecutive della Renault che riguardano in particolare le prese d’aria dei freni, l’ultima delle quali giunta domenica a margine del Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone. Il consulente del team transalpino Alain Prost sostiene che la Racing Point deve aver ricevuto “aiuto esterno” nella progettazione da parte della Mercedes. La squadra inglese, dal canto suo, insiste che la sua monoposto è pienamente legale.

La difesa della Racing Point

“Nel corso di una visita alla nostra officina”, ha spiegato il direttore tecnico Andy Green, “la Fia ha studiato tutta la nostra documentazione, ha confrontato i progetti con quelli della Mercedes e ha fornito i suoi commenti al riguardo. Abbiamo discusso tutto, non abbiamo cercato di nascondere i progetti, anzi, facevano parte della presentazione che abbiamo fornito alla Fia“.

E il dt della Racing Point ha una sua spiegazione per il caso dei freni: “Hanno parlato delle somiglianze delle nostre soluzioni a quelle della Mercedes e noi abbiamo spiegato loro di aver acquistato i progetti delle prese d’aria dalla Mercedes nel 2019, quando era concesso farlo. I nostri legali si sono occupati di questa questione ormai da un paio di settimane e abbiamo inviato altri documenti alla Fia nel corso del weekend. Crediamo che il ricorso debba essere archiviato, poiché abbiamo dimostrato di rispettare pienamente le regole”.

Ma non tutti i loro avversari condividono questa posizione. Il proprietario della McLaren, Zak Brown, si schiera invece a favore delle proteste della Renault: “Che sia legale o meno, penso che la Racing Point si sia spinta troppo oltre”, ha commentato ai microfoni de Le Journal de Montreal. “In Formula 1 si è sempre copiato fino ad un certo punto, ma ci sono comunque dei limiti che vanno rispettati”.

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La Racing Point di Lance Stroll ai box al Gran Premio di Gran Bretagna di F1 2020 a Silverstone (Foto Peter Fox/Getty Images)
La Racing Point di Lance Stroll ai box al Gran Premio di Gran Bretagna di F1 2020 a Silverstone (Foto Peter Fox/Getty Images)
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