La MotoGP è orfana del suo campione Marc Marquez, ma non è la prima volta che ciò accade e questo non deve delegittimare gli altri rider.
Con l’assenza di Marquez questo diventa il Mondiale degli altri, quelli che in questi ultimi 7 anni sono stati costantemente battuti dallo spagnolo. Non è retorica, ma semplici dati di fatto, basti pensare che l’unico campione del mondo di MotoGP che domenica scenderà in pista a Brno è Valentino Rossi.
Dei rider presenti in questo campionato non c’è nessuno che sia riuscito a vincere un titolo in MotoGP da quando è arrivato Marquez nel 2013. Tutto ciò ha portato quindi un po’ tutti a delegittimare il futuro campione del mondo 2020 che potrebbe vincere questo Mondiale con Marc fuori dai giochi per diverse gare.
Naturalmente non è assolutamente corretto spogliare dei propri meriti il campione del mondo 2020 a priori solo per l’assenza di Marquez. La storia del motociclismo è piena di storie simili a quella vissuta da Marc e dai suoi avversari in questa stagione. Nel 1993 ad esempio Wayne Rainey veniva da tre Mondiali consecutivi ed era primo in campionato a tre gare dalla fine quando incappò in un terribile incidente a Misano che gli costò la paralisi delle gambe. Per lui carriera finita e titolo Kevin Schwantz, che sino a quel momento non aveva mai conquistato un campionato.
Passano gli anni e nel 1999 Doohan, che arrivava da 5 titoli iridati consecutivi, cade e si rompe la gamba. L’australiano è costretto così a chiudere anticipatamente la carriera consentendo ad Alex Crivillé di vincere il titolo. Inoltre proprio quell’incidente spalancherà le porte della Honda ad un giovanissimo Valentino Rossi che erediterà tutta la squadra proprio di Doohan.
Clamoroso quello che accade nel 2006. Valentino Rossi vince ininterrottamente da 5 anni il Mondiale, ma in quella stagione accusa diversi problemi tecnici con la sua Yamaha e ad Assen durante le prove libere cade e riporta una micro-frattura al polso destro che ne inficerà pesantemente le prestazioni in gara. Sempre in quella stagione Capirossi cade a Barcellona toccato dal suo compagno di squadra Gibernau e si infortuna. Correrà le successive tre gare con delle infiltrazioni, molto dolorante. Il titolo alla fine, quell’anno andrà ad Hayden autore di una stagione costante, fatta di due soli successi e tanti podi.
Nel 2008, invece, Valentino Rossi conquista il titolo dopo due anni di digiuno. A metà stagione però perde uno dei suoi avversari più agguerriti: Dani Pedrosa, che in Germania cade sotto il diluvio mentre era in testa alla gara e al Mondiale riportando un brutto infortunio che si trascinerà dietro per tutta la seconda parte di stagione.
Nel 2009 il Dottore vince un altro Mondiale, ma uno dei suoi principali contendenti al titolo: Casey Stoner, salta diverse gare per alcuni guai fisici. Nel 2010, infine, il campione del mondo in carica Valentino Rossi, si fa male al Mugello riportando uno degli infortuni più tragici della sua carriera. Il Mondiale quell’anno andrà alla fine a Jorge Lorenzo.
Insomma non sarebbe di certo la prima volta che un pilota vince il titolo grazie anche all’infortunio di un proprio avversario, ma tutto ciò non deve delegittimare in alcun modo un eventuale titolo vinto da Dovizioso, Quartararo o Vinales.
Antonio Russo
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