Tony Cairoli riparte dalla Lettonia con tre round in otto giorni. Sarà sfida a tre con Jeffrey Herlings e Tim Gajser.
Dopo le tappe in Gran Bretagna e Olanda la pandemia di Coronavirus ha imposto lo stop al campionato MXGP, lasciando Tony Cairoli terzo in classifica all’inseguimento di Jeffrey Herlings e Tim Gajser. A cinque mesi di distanza il Mondiale ricomincia dalla Lettonia, con tre appuntamenti in otto giorni sulla pista di Kegums.
Il motocross è l’ultimo a ripartire dopo il via di MotoGP e Superbike. “Un po’ d’impazienza c’era, perché iniziavo a sentirmi bene dopo gli infortuni e volevo gareggiare, ma bisogna capire che ci sono regole da rispettare”, ha raccontato Tony Cairoli a ‘La Gazzetta dello Sport’. Proprio in Lettonia, un anno fa, riportò un infortunio alla spalla che lo costrinse sotto i ferri e a saltare la stagione. Adesso le condizioni non sono ancora ottimali, ma sicuramente meglio rispetto ad alcuni mesi fa, quando si aggiunse anche un lieve infortunio alla gamba dopo una caduta in allenamento.
Mentalmente Antonio Cairoli è al top: “Bene, tornare alle gare è bello. Mancano solo quelle, perché in moto sono salito il 10-12 aprile, girando a Roma, sulla nostra pista, a Malagrotta, mentre nelle ultime due settimane mi sono allenato in Belgio. La voglia di andare in moto è soddisfatta”. In questi mesi non si è mai separato dalla sua famiglia sempre presente anche durante gli allenamenti. E ha trovato il rinnovo con KTM: “Avevo avuto offerte da altri marchi, ma volevo restare in questo team. Il mio obiettivo era disputare almeno un’altra stagione e non volevo attendere troppo la firma”. A proposito di infortuni, come giudica il tentativo di rientro di Marc Marquez dopo l’operazione all’omero. “Il motocross non è la MotoGP, a livello fisico devi essere sempre al 110 per cento”.