Le qualifiche del Montmelo sono state un massacro psicologico per la Ferrari e la macchina ha mostrato tutta la sua debolezza.
Povera Ferrari e poveri tifosi. Anche questo sabato pomeriggio si sono dovuti sciroppare l’amaro calice della sconfitta. E’ vero, a contare è la gara, ma quanto si è visto in qualifica non lascia margine a speranze.
E’ evidente che il clima malsano e tossico che si respira nel team, nonché la decisione di indirizzare l’intero sviluppo dell’auto sulla base delle indicazioni e delle esigenze di Leclerc stiano pesando negativamente sulle prestazioni complessive del Cavallino. Troppa politica, troppe problematiche esterne hanno mandato in tilt il gruppo, per cui ogni volta che tenta di aggiustare il meccanismo grippato, finisce col peggiorare la situazione.
Se Sebastian Vettel fuori al Q2 ormai non sorprende, il fatto che Charles abbia terminato la sessione al 9° posto con un distacco di 1″5 deve far riflettere.
“Avevo l’anteriore che non girava, e comunque la macchina è peggiorata durante la sessione”, ha denunciato il #16 ancora a caldo.
Per quanto riguarda il #5, invece, che il boss Mattia Binotto aveva annunciato di voler aiutare dotandolo di un telaio aggiornato, è stata la solita via crucis, umiliante, senz’altro per un pilota che ha alle sue spalle quattro titoli iridati.
“Non avevo la giusta fiducia per passare al Q3”, ha affermato. “Ho iniziato un po’ più conservativo, però quando sono tornato a spingere mi sono imbattuto nei soliti problemi. E’ stato un turno complicato con tempi molto ravvicinati. Sono stato sfortunato a mancare di poco la fase successiva, ma magari questa situazione mi darà una mano in vista della corsa”.
Delusione palpabile, quindi, per la scuderia di Maranello, che oggi ha subito pure la mazzata di essere superata dall’Apha Tauri di un Pierre Gasly, piuttosto in forma e che per domani non fa presagire nulla di diverso.
Chiara Rainis
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