Fernando Alonso chiude al 21° posto un’altra 500 Miglia di Indianapolis sfortunata, in cui la vittoria gli è di nuovo sfuggita: è andata all’ex F1 Sato
Fernando Alonso dovrà riprovarci ancora. La vittoria della 500 Miglia di Indianapolis gli è sfuggita anche in questa sua terza partecipazione, peraltro complessivamente anonima, conclusa al 21° posto dopo essere partito dalla 26esima piazzola.
E, con essa, gli è sfuggita anche la cosiddetta “triple crown”, il leggendario triplete dell’automobilismo formato da Indy 500, Gran Premio di Montecarlo e 24 Ore di Le Mans, finora riuscita nella storia solo a Graham Hill, e trasformatasi in una vera e propria ossessione per l’asturiano.
A complicare la sua gara di quest’anno, nel corso della quale si è ritrovato anche a soli dieci secondi dalla vetta, è stato anche un problema alla frizione avvenuto poco dopo un pit stop, durante una delle sette neutralizzazioni della gara con la pace car.
Nonostante questi colpi di sfortuna, Alonso guarda il bicchiere mezzo pieno al termine di questo suo ennesimo tentativo fallito: “Sono felice di aver concluso la gara, tagliato il traguardo e messo in tasca una 500 Miglia, questo è il lato positivo”, ha spiegato. “Il negativo è che siamo finiti rapidamente fuori gioco per via del problema tecnico. Tuttavia penso che il team Arrow McLaren sia stato fantastico durante la gara, e mi ha portato a guadagnare posizioni con la strategia e i pit stop. Sono molto orgoglioso del lavoro che abbiamo svolto nelle ultime settimane. Abbiamo provato a correre, ma la fortuna non è stata dalla nostra parte oggi”.
Nel prossimo futuro Nando non avrà altre occasioni di disputare la 500 Miglia di Indianapolis, dal momento che la Renault, con la quale farà ritorno in Formula 1 dal 2021, gli ha già chiuso la porta ad ulteriori partecipazioni nelle gare americane.
E, a proposito di Formula 1, a vincere questa edizione della storica corsa statunitense è stato Takuma Sato, già portacolori di Jordan, Bar e Super Aguri nel Mondiale, che ha ripetuto il trionfo già colto nel 2017. Il giapponese è riuscito a superare Scott Dixon, fino a quel momento dominatore della gara, dopo l’ultima tornata di pit stop, e si è ritrovato in testa in occasione della definitiva neutralizzazione per l’incidente di Spencer Pigot.
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