Il paddock si interroga se Sainz sarà il numero 2. Intanto la Ferrari annaspa

Mentre ancora c’è chi si domanda quale sarà il ruolo di Sainz in Ferrari nel 2021, i tempi di ripresa della scuderia sembrano allungarsi.

La vettura di Charles Leclerc in pista nel Gran Premio del 70° anniversario di F1 2020 a Silverstone (Foto Ferrari)
Ferrari (Foto Ferrari)

Il fatto che ci sia ancora qualcuno che si interroga sul tipo di compito che svolgerà Carlos Sainz una volta approdato in Ferrari al posto di Sebastian Vettel, fa capire che esiste ancora un margine di fiducia, naif, nei confronti di un team alla deriva come quello del Cavallino.

Reduce da un rimescolamento dei personaggi evidentemente collocati nel reparto sbagliato, nonché dall’uscita di Mattia Binotto dal ruolo di responsabile tecnico, la scuderia di Maranello vaga, in data 24 agosto, alla cieca all’interno di un mondiale 2020 che si prevede non solo in salita, ma pure via via sempre più duro da affrontare. La mancanza di coesione e di un progetto chiaro e comune si farà certamente sentire con il trascorrere dei gran premi, ma soprattutto, mentre la concorrenza si rimboccherà le maniche sulla vettura della rivoluzione regolamentare in programma nel 2022, lei continuerà a mettere pezze a destra e a sinistra per tentare di salvare il salvabile non solo per l’oggi, ma altresì in ottica 2021, stagione che potrebbe trasformarsi in una vera e propria penitenza.

Per questo viene da sorridere quando si sente parlare di Leclerc quale riferimento assoluto e dell’iberico in versione spalla, pronto a farsi da parte alla bisogna. Il rischio quanto mai tangibile è che in zona Modena neppure siano in grado di salire sul podio, altro che bagarre fratricide.

Sull’argomento si è espresso nelle ultime ore l’ex Toro Rosso Jaime Alguersuari, convinto che il figlio d’arte non sarà chiamato a fare da secondo.

“Non va dimenticato quanto successo tra Hamilton e Alonso nel 2007 in McLaren. Tutti erano convinti che a Woking avrebbero favorito l’inglese ed invece non è andata così. L’obiettivo è avere due auto all’altezza e con pari opportunità. Di conseguenza non credo che Carlos farà da gregario”, il pensiero dell’iberico alquanto distante dalla realtà.

Carlos Sainz Jr. (Getty Images)

Chiara Rainis

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