Dopo l’ennesima figuraccia globale dei team motorizzati Ferrari in Belgio, il pilota Haas Grosjean si è lasciato andare ad una considerazione amara.
Diciassettesimo al termine delle qualifiche di Spa Romain Grosjean è apparso abbastanza scuro in volto al momento delle interviste. Come la Rossa, tutti coloro che montano il suo propulsore se ne sono dovuti fare una ragione. Almeno fino al 2022 ogni gara sarà una via crucis e il rischio quanto mai presente è che invece di esserci un miglioramento pian piano ci sarà un peggioramento anche se più in fondo delle ultime posizioni non si può andare.
Come tutti i piloti coinvolti pure il ginevrino non ha nascosto il proprio rammarico e normalmente molto critico con ciò che è italiano, basti ricordare le critiche a favor di media rivolte spesso alla Pirelli, non ha lesinato in parole amare nei confronti del Cavallino tempo fa rampante. “Non c’è bisogno di un matematico o di Einstein per capire che la loro power unit è indietro”, ha dichiarato ai microfoni di Canal + imputando l’origine di molti mali della sua Haas proprio all’unità di Maranello. “Senza di loro però non avremmo né sospensioni, né cambio, né macchina, quindi dobbiamo fare del nostro meglio con quanto abbiamo a disposizione. Per un attimo ho sperato di poter chiudere davanti a Vettel e Leclerc. Sarebbe stato bello passare al Q3″, ha concluso con rammarico per l’occasione mancata. In fin dei conti l’ultimo turno di libere aveva mostrato una Rossa in affanno con Seb addirittura a chiudere la classifica.
“Evidentemente sono riusciti a trovare qualcosa rispetto a noi”, ha in seguito considerato. “Venerdì quasi non abbiamo potuto girare, per cui non possiamo fare altro che ottimizzare e lavorare bene con quello che abbiamo. Ma alla fine la nostra auto resta una Haas con un motore Ferrari“, ha chiosato sconsolato e di certo non volendo fare un complimento.
Chiara Rainis