Il responsabile tecnico della FIA Tombazis risponde a tono alle lamentale avanzate da alcuni piloti e nello specifico da Hamilton.
Che la Pirelli sia sempre al centro del mirino non è una novità, ma questa volta la polemica è stata smorzata subito sul nascere. Tutto è partito da una richiesta di Lewis Hamilton che per il 2022, anno in cui entrerà in vigore il nuovo regolamento e con esso verranno introdotti gli pneumatici da 18 pollici, pretendeva gomme resistenti e non più dall’alto degrado come quelle attuali. Dopo essere stato redarguito dal suo boss Toto Wolff, il campione della Mercedes ha ricevuto un appunto anche da parte di Nikolas Tombazis.
“Il loro compito non è semplice perché i tecnici devono realizzare un prodotto mentre noi sviluppiamo monoposto che incrementano gradualmente il carico. L’unica soluzione sarebbe trovare un compromesso”, le parole del oss delle Frecce Nere riportate da Motorsport.com quasi a voler smorzare i toni. “Sarebbe molto bello se ci potessero dare delle “scarpe” con le quali tutti sarebbero felici di correre, ma sappiamo che non è realistico pensarlo per una impossibilità fisica. Una copertura che ha molto grip e dura per il 50% della gara sarebbe fantastica, tuttavia ne andrebbe dello spettacolo”.
In realtà basterebbe diminuire l’aerodinamica per agevolare i sorpassi e rendere i GP meno scontati. “La prima lettera degli obiettivi da contemplare inviata dalle scuderie al monofornitore aveva dell’impossibile. Si pretendeva un basso degrado associato alla possibilità che i driver potessero spingere per tutto il run avendo anche più pit stop a disposizione e con una differenza prestazionale fra le varie mescole. E’ chiaro come l’asticella sia stata spinta troppo in là. Tutto andrebbe riconsiderato con maggiore realismo”, la replica del federale.
Sebbene da tempo ormai le gomme siano causa di malumori, i problemi del Circus sono altri. Ormai tutti i gran premi propongono lo stesso ordine d’arrivo e così sarà anche nel 2021. Sulla carta fa due stagioni potremmo assistere a qualcosa di diverso, ma lo scetticismo resta alto.
Chiara Rainis