I giornali italiani indicano la strada alla Ferrari per uscire dalla crisi nera: allontanare Mattia Binotto e ingaggiare il guru dei motoristi Andy Cowell
La Ferrari sta vivendo il periodo più difficile della sua storia recente. E, dopo la batosta sportiva che le ha riservato il Gran Premio del Belgio, in questi giorni ci pensano i giornali italiani a riservarle il bis.
La stampa, infatti, comprensibilmente non sta usando la mano leggera nei confronti della Rossa, ricercando nei vertici della Scuderia le responsabilità della disfatta. E se il decano dei giornalisti Leo Turrini chiede a gran voce un intervento in prima persona del presidente John Elkann, il collega Dario Ceccarelli su Il Sole 24 Ore si spinge a invocare apertamente la cacciata del team principal Mattia Binotto.
“Tutto va a rotoli”, si legge nel suo articolo, “e Binotto imperturbabile come un monaco buddista racconta che non c’è nessuna crisi, che bisogna stringere i denti, che domani è un altro giorno e che domenica c’è un altro GP. Abbastanza surreale. Maurizio Sarri, che alla fine con la Juve ha pur vinto uno scudetto, è stato mandato via in 48 ore come un vecchio strofinaccio. Altri invece, in un paese che di certezze ne ha pochissime, passeggiano tra le macerie come se nulla fosse”.
La Ferrari corteggia il guru dei motoristi
Poi, certamente, nel caso in cui il boss del Cavallino rampante venisse accompagnato alla porta, bisognerebbe sostituirlo. Magari, stavolta, derogando alla filosofia adottata fin dai tempi di Sergio Marchionne, ovvero quella di promuovere i giovani interni al team, per acquisire un super tecnico da un’altra squadra.
E l’identikit dell’uomo ideale della provvidenza c’è già: si tratta di Andy Cowell, storico guru dei motori Mercedes. Già nel 2013, prima di ottenere la promozione alla Freccia d’argento, cominciò a flirtare con Maranello. “Ma nel 2014 cambiò idea dopo le dimissioni del team principal (Stefano Domenicali, all’epoca, ndr)”, scrive Daniele Sparisci sul Corriere della Sera. “Adesso è di nuovo libero ed è probabile che il corteggiamento sia ripartito”.
E il suo non sarebbe l’unico innesto al quale si pensa: “Sarebbe stato stanziato un budget apposito per attirare cervelli”, prosegue Sparisci. “Ma bisogna anche creare le condizioni perché arrivino, in questi anni turbolenti di epurazioni e ristrutturazioni in parecchi, soprattutto stranieri, hanno detto di no”.
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