L’ex Presidente della Ferrari Montezemolo ha individuato il motivo del crollo del team nel 2020 e non riguarda l’aspetto tecnico.
Il passo del gambero la Rossa ha cominciato a farlo già tempo fa. Ciò a cui stiamo assistendo ora non è dunque nulla di inaspettato o arrivato come una mazzata all’improvviso, bensì l’esito di una serie incredibile di decisioni sbagliate a livello dirigenziale che è andato a minare l’unità della squadra, la sua visione d’insieme, il suo marciare in una sola direzione con un progetto ben chiaro in mente.
Lo sa bene Luca Cordero di Montezemolo che non mancando di mostrare di non aver superato ancora la brutale cacciata subita nel 2014 ha provato ad ipotizzare le cause di una situazione tanto deludente, che per il momento, o comunque nel breve periodo, non presenta rimedio.
“E’ stata sottovalutata la complessità della power unit”, ha dichiarato alla tedesca RTL partendo dal generale. “Rispetto alla Germania noi non abbiamo la cultura dell’ibrido”.
“Dopo la mia partenza e quella di Stefano Domenicali alla dirigenza del team è arrivata gente che non aveva né esperienza, né competenza della F1”,la stoccata certamente condivisibile. “Si erano convinti di poter vincere con uno schiocco di dita”.
Seppur in maniera tranchant il 73enne non ha detto nulla di sconosciuto. In fin dei conti che alla Ferrari di oggi manchi qualcuno di veramente capace e di polso ai vertici è cosa nota. “Uno degli errori più grandi è stato mandare via il responsabile tecnico James Allison“, ha proseguito ricordando una figura che passata poi a Stoccarda ha contribuito al prosieguo del suo ciclo dominante. “Inoltre hanno spostato ingegneri validi nella produzione di auto stradali alle competizioni, quando il Circus richiede un know-how specifico”.
Per l’ex capo Supremo di Maranello, un altra ragione del tracollo prestazione sarebbe la politica “italianista” adottata dopo il suo avvicendamento, convinto, come patron Enzo che le corse non dovrebbero essere ridotte ad una questione di passaporto.
Chiara Rainis