L’amministratore delegato della Ferrari, Louis Camilleri, riconferma la propria fiducia al team principal Mattia Binotto e invoca stabilità nel team
La posizione del team principal della Ferrari, Mattia Binotto, non è in discussione. Nonostante la pioggia di critiche che giungono dall’esterno e nonostante i risultati disastrosi che finora ha portato in dote questa stagione 2020 di Formula 1.
Lo afferma l’amministratore delegato della Rossa, Louis Camilleri, in una lunga intervista rilasciata ai microfoni del New York Times, in cui blinda il ruolo dell’ingegnere italo-svizzero a capo della Scuderia. “Ho totale fiducia in Mattia Binotto e nel suo team”, dichiara l’ad. “I risultati non sono qui a confermarlo ma queste cose richiedono tempo. Purtroppo in passato c’è stata troppa pressione e un trascorso di persone spinte ad andare via. C’era un’atmosfera da porte girevoli e sto mettendo uno stop a questo andazzo”.
Il nuovo approccio della dirigenza del Cavallino rampante è quello di concedere al gruppo di lavoro il tempo necessario per avviare un nuovo ciclo vincente, senza introdurre eccessive variazioni. “Voglio essere sicuro che ci sia stabilità”, spiega Camilleri, “nonostante l’incredibile pressione che c’è sulla squadra, in particolare dai media italiani, che a volte sono brutali chiedendo di veder saltare delle teste. Non è questa la soluzione”.
La recente riorganizzazione della struttura tecnica si è limitata infatti a modificare leggermente l’assetto: “Ho introdotto una strategia più orientata al lungo termine, in particolare in termini di investimenti. Far lavorare le persone di più come squadra richiede sempre un po’ di tempo, perché non si può cambiare una cultura in una notte”.
Ma per il futuro c’è ottimismo: “La situazione nel 2021 può migliorare. Nel 2022 entreranno invece in vigore le nuove regole e ogni volta che avviene una rivoluzione tecnica si creano le opportunità per un rimescolamento delle carte. Abbiamo il talento, l’etica del lavoro e la determinazione per riuscirci e sono fiducioso che torneremo a lottare per il vertice”.
Nella stessa intervista, l’amministratore delegato della Ferrari ha aperto alla partecipazione della Rossa sia al Mondiale Endurance nella categoria prototipi, sia alla IndyCar negli Stati Uniti. “In Indy il nostro impegno dipenderà dalla flessibilità in termini di regolamenti futuri”, ha concluso.
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