La proibizione delle mappature da qualifica non ha scalfito il dominio della Mercedes a Monza, dove Hamilton ha fatto la pole più veloce di sempre
La festa continua, per la Mercedes. Anche senza “party mode”. Ovvero (così l’aveva battezzata, in un’ormai famosa conferenza stampa, Lewis Hamilton) senza la mappatura più spinta per la qualifica che la Federazione internazionale dell’automobile ha proibito proprio alla vigilia di questo weekend di gara.
Alla faccia di quelle squadre, Red Bull in testa, che hanno fatto pressione proprio perché venisse consentita una sola configurazione elettronica per il propulsore sia al sabato che alla domenica. “Abbiamo comunque organizzato una bella festa”, ha sorriso il team principal Toto Wolff ai microfoni di Sky Sport.
Hamilton, la pole più veloce di sempre
Le limitazioni sembrano infatti avere fatto il solletico ai campioni del mondo in carica. Lewis Hamilton ha infatti firmato la pole position più veloce della storia: un primato assoluto di 264,362 km/h di media. Valtteri Bottas ha completato la prima fila, relegando a quasi otto decimi dalla vetta la prima delle inseguitrici, la McLaren di Carlos Sainz. E, a fidarsi delle misurazioni fonometriche, la Mercedes ieri avrebbe messo sull’asfalto di Monza la bellezza di 1018 cavalli, appena quattro in meno di Spa-Francorchamps.
“Eravamo pronti, sapevamo che questo attacco prima o poi sarebbe arrivato dalla lobby schierata contro di noi, e abbiamo saputo rispondere alzando ancora il nostro livello”, prosegue Wolff nelle parole riferite dalla Gazzetta dello Sport. “La gente del team l’ha presa come un’opportunità. Gli ingegneri hanno detto: ‘Ok, troviamo un engine mode che possa fare andare forte in gara come in qualifica’. Ci siamo riusciti grazie a grandi sforzi e a un’enorme ricerca nelle scorse settimane. Così abbiamo perso pochissimo delle nostre prestazioni in qualifica e adesso siamo fiduciosi che avremo anche un grosso vantaggio nella gara”. E ancora: “Alla fine non abbiamo usato così tanto il motore, quindi forse abbiamo risparmiato dieci secondi per la gara”.
Insomma, anche se le scuderie avversarie hanno ottenuto la proibizione del famigerato motore magico, alla prova del cronometro non è cambiato niente: la Mercedes è rimasta dominante come sempre. E in gara rischia di esserlo ancora di più.