Jorge Lorenzo resta fermo a casa nonostante un contratto ben pagato da collaudatore. Le cause (possibili) di un lavoro da tester mai decollato.
Jorge Lorenzo ha effettuato solo una ventina di giri in sella alla Yamaha nei panni di collaudatore. Tanto che Fabio Quartararo e Valentino Rossi, nella conferenza stampa del giovedì, si sono chiesti perché Yamaha non lo abbia fatto girare a Misano nelle scorse settimane.
Yamaha Motor Racing gestisce la sede europea a Gerno di Lesmo vicino a Monza. Tuttavia non ha partecipato al test di Misano né a giugno né ad agosto. Qualche tempo fa Lin Jarvis ha spiegato gli intoppi che hanno portato a rallentare il lavoro di Jorge Lorenzo in sella alla M1. “L’epidemia di Covid-19 ha portato con sé molti aspetti frustranti. I nostri piani con Lorenzo sono stati duramente influenzati. Jorge ha guidato la Yamaha 2019 a Sepang per due giorni; è stato davvero solo un test di shake down per lui. Non ha fatto molto per noi – ha raccontato a Speedweek.com -. In realtà è servito principalmente per far abituare Jorge alla moto e per riportarlo alla velocità. Successivamente avrebbe provato in Giappone e su piste europee”.
Dopo il lockdown Jorge non è più stato chiamato a girare in pista, forse perché era in semi-trattativa con Ducati e non si voleva correre il rischio di dare informazioni sullo sviluppo della M1. Inoltre l’emergenza Coronavirus ha ristretto gli spostamenti tra il Giappone e l’Italia. Inoltre, la costituzione dell’European Test Team in Yamaha è ancora agli inizi. Possibile anche che Yamaha abbia proposto una riduzione dell’ingaggio, ma Jorge Lorenzo non è stato disposto a scendere col prezzo, ma si tratta di una ipotesi.
Jorge Lorenzo avrebbe dovuto compiere anche due o tre wild card, una certa in Catalunya, l’altra più probabile a Misano, ma il regolamento anti Covid-19 della Dorna ha vietato ai collaudatori di partecipare alle gare. “È un peccato. Avevamo delle aspettative così alte in relazione a questo nuovo progetto … Ma al momento non possiamo andare avanti”, ha aggiunto Lin Jarvis. Quella che sembrava una grande manovra della Yamaha all’inizio di gennaio, si è rivelata un disastro dal punto di vista finanziario. Per lui, intanto, prosegue la bella vita tra hotel e auto di lusso…
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