Il casco speciale che, come ogni anno, Valentino Rossi sfodera per il suo Gran Premio di casa a Misano Adriatico, stavolta è ispirato al Viagra!
Anche quest’anno, come da tradizione, Valentino Rossi indosserà un casco dalla livrea speciale per il suo Gran Premio di casa a Misano Adriatico, realizzato come sempre dal suo fedele designer Aldo Drudi. Ma stavolta il Dottore è andato addirittura oltre le attese, con un disegno davvero provocatorio e divertente.
Per “la doppia di Misano”, così si legge sul casco con riferimento al doppio appuntamento in due settimane che attende la MotoGP sul tracciato della Riviera adriatica, il fenomeno di Tavullia si è dotato di una pastiglia azzurra che svetta ben visibile sulla calotta: un chiaro riferimento al Viagra.
Presenting…@ValeYellow46‘s Misano special helmet!
Another unique design from The Doctor! #SanMarinoGP pic.twitter.com/xBSWfWXPYJ
— MotoGP™ (@MotoGP) September 12, 2020
“Un vecchietto come Valentino, per le due gare di Misano, ha bisogno di tutta l’energia possibile”, ha scherzato Drudi ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Sul retro si vede un blister con “quattro compresse rivestite con film”, recita la dicitura, di cui una già consumata. Naturalmente il dosaggio della pasticca è di 46 milligrammi (e non poteva essere un numero diverso) e la sua data di scadenza è “da consumarsi entro il 20 settembre 2020”. Insomma, Vale le ha davvero pensate tutte. Ed evidentemente il Viagra ha funzionato, visto che Rossi ha centrato la prima posizione nel terzo turno di prove libere del sabato mattina, appena indossato il nuovo elmetto.
Per Morbidelli un casco contro il razzismo
Anche il suo allievo della VR46 Riders Academy, Franco Morbidelli, ha cambiato la colorazione del suo casco per l’occasione, ispirandosi però all’uguaglianza. Questa parola chiave, infatti, ha deciso di scriverla in tutte le principali lingue del mondo, contro il razzismo, aggiungendo un omaggio al film di Spike Lee “Fa’ la cosa giusta”: una sua immagine stilizzata che interpreta il personaggio del dj che nella pellicola chiama il “time out”. Un messaggio di importante valenza sociale contro il razzismo e la discriminazione.