Il Mugello, circuito veloce e vecchia scuola, si è guadagnato i complimenti di tutti i piloti di Formula 1. Ma non sarà riconfermato nel calendario 2021
Il debutto del Mugello nel calendario della Formula 1 è stato indiscutibilmente un successo. Nel paddock tutti i piloti si sono dichiarati entusiasti del design veloce e “vecchia scuola” del circuito toscano, nonostante gli iniziali dubbi e scetticismi. Tanto che sono iniziati a circolare gli appelli per inserirlo a titolo definitivo nel Mondiale.
“Credo che tutti noi fossimo un po’ spaventati che questo non sarebbe stato un buon circuito per correre”, ha ammesso Daniel Ricciardo, “ma in realtà si è rivelato tutt’altro che noioso. Anzi, è stato uno dei Gran Premi più emozionanti dell’anno. Direi che molti piloti vorrebbero tornarci. Ma ci piace anche Monza, quindi non vorrei che prendesse il suo posto. Sarebbe grandioso tenerli entrambi”. E Charles Leclerc gli ha fatto eco: “Mi piacerebbe molto vedere questa pista nel calendario normale. Ad essere onesto ero un po’ dubbioso all’inizio, ma invece abbiamo visto una gara con tanti sorpassi. Da questo punto di vista, il circuito è sorprendentemente buono”.
Purtroppo, però, le chance di inserire il Mugello nel calendario di una normale stagione, che già conta fino a ventidue gare, sono ridotte al lumicino. Anche per via del modello finanziario, che potrebbe non funzionare per gli organizzatori della corsa toscana. Solo quest’anno, per via della crisi coronavirus, infatti, alcuni circuiti subentrati come sostituti sono stati pagati dalla Liberty Media, invece di versare loro una quota economica per meritarsi un posto in calendario.
“Ovviamente questa non è la base di questo business”, ha spiegato Felix Gorner, giornalista tedesco della tv Rtl. “La probabilità che l’Italia ottenga una seconda gara è molto, molto limitata”. Eppure la Formula 1 sentirà la mancanza del Mugello: “Questo circuito non ha solo fascino, ma ha carattere. Anche grazie alle vie di fuga in ghiaia da cui non si può uscire. Questo significa che i piloti non possono commettere errori, altrimenti la loro gara è finita”.
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