Jorge Lorenzo a ottobre risalirà sulla Yamaha M1 per un importante test a Portimao, sede dell’ultimo gran premio MotoGP del 2020.
Valentino Rossi e Fabio Quartararo nella conferenza stampa di giovedì scorso a Misano hanno posto un interrogativo interessante. Perché Jorge Lorenzo è stato sfruttato così poco da collaudatore? Ad esempio nel test di Misano verso fine giugno.
Gli unici giri, una ventina, in sella alla M1 li ha fatti a inizio 2020 a Sepang. Poi stop. Altri team hanno utilizzato i propri tester per macinare alcuni chilometri, ma Yamaha no. La spiegazione è semplice: il test team è composto soprattutto da tecnici giapponesi che a causa delle restrizioni dovute al Covid-19 non hanno potuto venire in Europa.
Inoltre, non sottovalutiamo i contatti tra Lorenzo e la Ducati. Perché Yamaha avrebbe dovuto far girare un pilota che stava dialogando con un’altra casa per tornare in MotoGP nel 2021?
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MotoGP, Lorenzo sulla Yamaha nel test di Portimao
Massimo Meregalli, team manager Monster Energy Yamaha, in un’intervista al sito ufficiale MotoGP.com ha confermato che il programma di test europeo è stato cancellato quando è scoppiata la pandemia. L’unica attività è stata svolta in Giappone, nei limiti del possibile.
Meregalli ha anche annunciato che tra non molto Lorenzo risalirà sulla Yamaha M1: «Parteciperemo ai test di Portimao del 7 e 8 ottobre, perché è un circuito nuovo e non abbiamo dati. Dobbiamo quindi raccogliere il maggior numero di possibili di informazioni per prepararci in anticipo».
In Portogallo il 7 e 8 ottobre ci sarà un test organizzato da Michelin per provare le gomme in vista del GP di Portimao, appuntamento inedito per la MotoGP. Sarà la pista dell’ultimo appuntamento del 2020 e per i team sarà importante sfruttare le due giornate per incanalare dati. Lorenzo può svolgere un lavoro fondamentale per Yamaha.