Col GP di Monza si è chiusa un’era per la F1, quella della Williams. Cacciata subito dalla nuova proprietà la vice-boss Claire ha cambiato vita.
Suo malgrado essendo stata defenestrata in men che non si dica, praticamente non appena posta la firma di vendita della scuderia fondata da papà Frank e da lei gestita fino al round del Belgio dello scorso fine agosto, Claire Williams ha dovuto reinventarsi, e non solo dal punto di vista professionale.
“Per noi è stato come un lutto, dunque ci vorrà del tempo per riprenderci”, ha confessato al sito ufficiale del Circus facendo intendere che per un po’ i GP non faranno più parte della liturgia domenicale della famiglia. “Forse un giorno tornerò a guardare le gare perché sono state la mia vita, però per adesso posso soltanto augurare alla squadra di fare bene”.
Disoccupata dall’oggi al domani e incapace di trovare un’alternativa immediata, la 44enne ha accettato di trasformarsi in casalinga disperata. “Adesso potrò dedicarmi al ruolo di madre e moglie, ma altresì occuparmi di mio padre che si è trasferito vicino a noi.Il nostro è uno sport esigente, di conseguenza cercherò di ricostruirmi. Capire ciò che sono al di fuori della F1”.
Cresciuta all’ombra della personalità del grande patron di Grove, la 44enne sarà chiamata a partire da zero. “Sono sempre stata la figlia di. Ora vorrei ricominciare partendo dalla mia persona”, ha rilanciato la manager, secondo molti fallimentare, nonché causa primigenia dei tanti problemi accusati dalla scuderia negli ultimi anni. E in effetti il percorso che ha condotto alla cessione dell’equipe alla Dorilton Capital non è stato esente da scelte scellerate, prese nel background e rimaste nascoste, che hanno finito per obbligare il team ad affidarsi soltanto a piloti paganti, poi il Coronavirus ha fatto il resto scrivendo lui la parola fine all’ultima storia romantica della massima serie.
Chiara Rainis