Il contratto di Valentino Rossi come pilota Petronas nel 2021 è firmato e sarà annunciato giovedì. Ma nel 2022 il Dottore diventerà team principal
Alla fine, il fatidico contratto di Valentino Rossi per il 2021 è stato firmato. L’accordo con il team Petronas sarebbe arrivato mercoledì 16, in occasione di una visita a Tavullia, nella sede della VR46, del boss della squadra satellite Yamaha, Razlan Razali.
A questo punto manca solo l’annuncio ufficiale, che stando alle anticipazioni pubblicate dalla Gazzetta dello Sport dovrebbe arrivare già questo giovedì, alla vigilia del Gran Premio di Catalogna. La trattativa è stata lunga, quasi estenuante, ma del resto i nodi da sciogliere erano molti.
Innanzitutto gli impegni commerciali, visto che una squadra che ha il Dottore tra le sue file non può certo lasciarsi sfuggire la ghiotta occasione di utilizzarlo come testimonial pubblicitario. Poi i componenti del suo staff che Vale potrà portarsi dietro nel suo nuovo box: saranno il capotecnico David Munoz, il telemetrista Matteo Flamigni e il coach Idalio Gavira.
Infine la durata del contratto, che al contrario di quanto si credeva inizialmente sarà di un solo anno, senza prevedere un’opzione per il secondo. Già, perché il fenomeno pesarese avrebbe preso una decisione anche riguardo il suo futuro più a lungo termine: la prossima stagione lo vedrà ancora presente in griglia di partenza come pilota, ma in quella ancora successiva sarà pronto per rivestire un altro ruolo. Quello di team principal.
La sua intenzione, che negli ultimi giorni è stata al centro di voci sempre più insistenti, sarebbe quella di portare in MotoGP la sua squadra VR46, acquisendo l’attuale Avintia (per la quale a fine 2021, come per tutte le altre scuderie, scadrà l’attuale accordo con la Dorna, organizzatrice del campionato).
Dunque nel 2022 potremmo vedere Valentino Rossi dall’altro lato della barricata, sul muretto box a gestire il proprio team. Con quali moto? La sorpresa è che non è affatto detto che si tratti della fida Yamaha: molto più probabile che la VR46 diventi una formazione satellite della Suzuki o, al limite, dell’Aprilia. Come pilota, invece, il nome in pole position è naturalmente quello del fratellino Luca Marini, che il numero 46 sta già cercando con tutte le sue forze di portare in classe regina.
Insomma, l’avvenire sportivo del nove volte iridato sarebbe ormai delineato: un altro anno in sella e poi il passaggio sulla poltrona di caposquadra. Non resta che attendere le relative ufficializzazioni.
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