Quando vinceva stava antipatico a molti e secondo i detrattori era un pilota scorretto, ma per l’ex stratega Ferrari Brawn, Schumacher era decisamente diverso.
A differenza di Ayrton Senna, diventato un idolo oltre che per il suo piede pesante, per l’umanità e le iniziative a favore dei più deboli portate avanti nel silenzio e senza clamore, Michael Schumacher si è assicurato una buona base di tifosi a fronte dei successi e dei record infranti, ma non ha mai davvero convinto la platea più ampia. In soldoni se per tutti Beco era un campione a 360 °C, il Kaiser lo è stato solo sportivamente parlando. Ma non solo. Il tedesco è spesso stato accusato dai colleghi stessi di essere eccessivamente malizioso, o addirittura ai limiti della scorrettezza. L’esempio più eclatante fu Monaco 2006 con il famoso finto incidente per non consentire ai rivali di migliorare il loro tempo in qualifica.
Chi lo conosce bene però la pensa diversamente e rivela che in realtà il sette volte iridato di F1 non è mai stato davvero capito. “E’ un personaggio incompreso”, ha dichiarato ad F1i.com Ross Brawn, con lui alla Benetton, alla Ferrari e nell’ultima parte di carriera in Mercedes. “Non so se sia contento dell’impressione che la gente si è fatta di lui, ovvero di essere una persona che intimidisce”.
Dipinto da alcuni come freddo e distaccato, l’ingegnere della Greater Manchester ha tratteggiato del driver di Kerpen un ritratto piuttosto distante dall’immaginario collettivo. “E’ un ragazzo al contrario sensibile e amichevole. Spesso mi è capitato di essere con qualcuno che di lui si era fatto un’opinione terribile e poi quando l’ha conosciuto ha cambiato completamente idea. Chi ci ha lavorato assieme sa di non avere nulla da dire contro perché aveva grande integrità, un profondo impegno e uno spiccato senso umano”.
Vittima di un terribile incidente sulle nevi di Meribel il 29 dicembre 2013 da allora si sa pochissimo delle condizioni di salute di Schumi.
Chiara Rainis