Cal Crutchlow 10° al GP di Catalunya, stringendo i denti per via delle condizioni fisiche precarie. Ma lamenta l’assenza di aggiornamenti tecnici sulla sua Honda RC-V.
Cal Crutchlow riesce a strappare una preziosa e quasi eroica top-10, nonostante i vari problemi di natura fisica che lo stanno perseguitando sin dal primo Gran Premio a Jerez. L’ultimo una distorsione alla caviglia che però non gli ha impedito di essere considerato fit per la gara. Nel suo paniere mette 6 punti che però non cambiano l’andamento timido della sua stagione, l’ultima con livrea Honda, in attesa di conoscere il suo futuro. “Che sono felice sarebbe esagerato. Vorrei poter andare un po’ più veloce. Il mio braccio non era al top, ma si è ripreso un po’”.
Condizioni precarie e assenza di holeshot
Può vantare di aver lottato con Maverick Vinales, il vincitore del penultimo GP in scena a Misano. Ha dovuto stringere i denti Cal Crutchlow, il dolore no ha dato tregua a che durante le sessioni di prove libere e dopo le qualifiche. “Il mio braccio destro era duro come una roccia dopo le sessioni. Ho fatto i dovuti controlli medici e il dottore dice che è normale. Ho deciso di guidare. Certo che mi ostacola, potrei essere più veloce. Ma non c’è tempo per far guarire il braccio. Ho fatto tutto per due settimane, anche nella camera iperbarica”.
Al momento il britannico del team di Lucio Cecchinello è l’unico a non avere ancora a disposizione il dispositivo holeshot. D’altronde Honda ha deciso di concentrarsi principalmente su Takaaki Nakagami in assenza del fuoriclasse Marc Marquez. “Se tutto fosse al 100 percento potrei sicuramente essere in prima linea. Ho esattamente gli stessi sintomi di prima dell’operazione. Ma ora sto anche perdendo prestazioni. Sono riuscito a frenare abbastanza bene alla fine della gara. È solo una strana sensazione in questo momento. Non ho avuto problemi di crampi all’avambraccio da cinque anni. Se non guidi, non aiuta neanche – ha concluso Cal Crutchlow -. Ma dovevo urgentemente tornare a casa nel GP di Misano perché avevo il braccio aperto”.