Maverick Vinales giù di tono dopo la brutta prestazione in Catalunya. Lotta per il titolo? “In questo modo non è possibile”.
Maverick Vinales non può digerire l’opaco risultato del 9° posto in Catalunya, complice una partenza da dimenticare, che lo ha portato a sprofondare dal 5° al 15° posto dopo appena un giro. Il pilota di Roses era arrivato sul tracciato di casa con buoni propositi dopo la vittoria di Misano, ma ancora una volta la sua tabella di marcia iridata deve registrare alti e bassi. “È difficile sapere cosa sia successo. Non ho molte spiegazioni. Non lo so”, ha detto ai microfoni DAZN a Montmeló
Ancora una volta riscontra grosse difficoltà in sella alla sua Yamaha M1 quando il serbatoio è pieno e la pista risulta gommata dalle Moto2. “All’inizio ho messo le marce e mi è successo. Complicato, molto complicato. Sono uscito come sempre, ma certo, alla fine ti vedi chiuso da cinque o sei Ducati che ti stanno sorpassando… non puoi fare niente”, ha aggiunto Maverick Vinales. L’unica soluzione a problemi è la partenza dalla prima fila, perché già la seconda può costar cara. “Devi partire per primo. Questa è l’unica vera opzione che abbiamo in Yamaha. Alla fine della gara potevo avere un buon passo, stavo lottando con Aleix [Espargaró], Cal [Crutchlow] e poi Brad [Binder]. Ci sono voluti 16 giri per superare Aleix, 16 o 17 con un ritmo più alto per tutto il weekend, è davvero frustrante”.
Il rischio è di perdere la motivazione in caso di un altro pessimo risultato a Le Mans. Quella in terra francese sarà una tappa decisiva per la corsa al titolo mondiale. “Alla fine sappiamo che il punto debole della moto è che non posso sorpassare nessuno. Le uniche volte in cui ho superato qualcuno sono state alla curva cinque andando all’esterno, che è impensabile passare lì, ma hey, è l’unico punto in cui ho potuto, e alla curva tre all’interno. Ecco, non ci sono molte più spiegazioni, alla fine quando ero solo andavo veloce, ma se agganciavo qualcuno passavo da 40-41 a 43, è il problema più grande che abbiamo”. Lotta per il titolo? “Non così, è impossibile, la regolarità è zero. Dovremo pensare bene cosa fare”.
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