La F1 in agitazione per la promozione di Domenicali a CEO della F1, ma per Horner il suo passato in Ferrari non lo influenzerà.
Forse si trova talmente tanto in basso che nessuno crede che la presenza di Domenicali al vertice della massima serie a ruote scoperte possa in alcun modo essere sufficiente per risollevare le sorti della Rossa almeno in tempi brevi. Oppure in fin dei conti la lezione data da Jean Todt è stata più che esemplare, considerato che il francese venendo da un periodo magico in Ferrari , avrebbe potuto benissimo aiutarla dalla sua posizione in FIA ed invece l’ha sempre trattata alla pari delle altre squadre. Sta di fatto che nessuno dei boss attuali si è proclamato timoroso di potenziali favoritismi.
“Se andiamo a guardare chi si trova al comando dello sport pare di essere tornati a metà degli anni ’90, inizio 2000”, le parole pronunciate a Sochi, del tutto legittime considerato che anche il mitico stratega che aiutò Schumacher a vincere i 5 titoli con il Cavallino, Ross Brawn si trova tra le fila di Liberty Media. “Ma non credo che nessuno di loro sia particolarmente di parte o abbia un occhi di riguardo. Sono certo, dunque, che Stefano si comporterà in maniera terza e scrupolosa”.
Per il boss degli energetici la nomina dell’ex dirigente Lamborghini e il suo avvicendamento con il Baffo Chase Carey a partire dall’1 gennaio prossimo porterà soltanto benefici alla F1 trattandosi di un personaggio cresciuto a pane e motori. “A mio avviso è ottimo per lo sport. E’ una brava persona e avendoci corso contro quando lui era team principal Ferrari posso confermare la sua integrità. E’ un corsaiolo, uno che ama competere e se ne intende dell’argomento”. Già, probabilmente l’elemento che è mancato al manager americano attualmente in carica. “Nei suoi ultimi impegni nel mondo dell’automotive ha fatto grandi cose, per cui sono sicuro che ci porterà dei benefici”, ha chiosato l’inglese.
Chiara Rainis